Zava • brano9di11

In quell’epoca, nel 1941 ai tempi della campagna di Russia, anche Svetlan Capulova era molto giovane. Il più giovane, appena quindicenne, della piccola brigata che accompagnava Rasputin. Ma anche quello con una coscienza ancora viva. Non approvava le azioni del monaco oscuro e se era costretto a sopportarle lo si doveva imputare al grado di fedeltà verso la compagnia di cui faceva parte. Non aveva ancora partecipato attivamente agli esperimenti. E soltanto per un caso fortuito, la morte di un uomo della brigata caduto in un’imboscata tedesca, era stato scelto per essere presente. Fu la fortuna e la maledizione di quei giorni; sopportò la vista delle due sorelle sottoposte a riti e intrugli di cui non comprendeva il significato, sopportò di vederle contrarre i muscoli del viso e del corpo in una evidente sofferenza mentre quello a cui venivano destinate produceva il suo effetto, sopportò di vedere il monaco oscuro disperarsi e poi esultare quando una delle due dimostrò concrete le teorie inseguite da anni. Ma non sopportò d’essere testimone del trionfo di Rasputin e della condanna delle due bambine; in una decisione che cambiò l’esistenza di molte vite, compresa la sua, decise di disertare. Forse l’esercito russo non appoggiava in toto il monaco oscuro, forse la piccola brigata di cui era membro non era nemmeno riconosciuta a livello nazionale. In ogni caso, Svetlan Capulova il soldato, Svetlan Capulova che per la sua forte fibra era già stato soprannominato il ragazzo di ferro, si ribellò agli ordini e sfruttando il proprio turno di guardia liberò Natasha Zavarovna e la sorella minore dalle loro celle.

«Non potrò mai scordare il ragazzo che mi ha salvata» gli sussurrò all’orecchio sinistro, facendogli percepire la voce prima dalla parte del cuore. Davanti agli occhi di Zava non c’era un anziano ottantenne, ma c’era lo stesso ragazzo che l’aveva liberata dalla prigionia e l’aveva tenuta con sè negli anni della guerra e in quelli immediatamente successivi.
«Non dovresti essere qui…» aggiunse poi con una nota di malcelata apprensione nella voce.
«Un tempo ero io a preoccuparmi per te, zarina» gli sorrise ironico in tutta risposta, guardandola dalla sua ragguardevole altezza ancora imponente, nonostante l’età avanzata.
«Dico sul serio, Svetlan, il cielo mi è testimone di quanto io abbia desiderato il tuo abbraccio… però è pericoloso stare qui dentro. So che lui è qui… lo sento…» ebbe il tempo di aggiungere Zava quando un respiro simile a un sinistro sibilo li avvolse.

Autore testi: Keypaxx © Copyright 2006-2012. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Untitled” Nicholas Wilkesmann.

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78 risposte a “Zava • brano9di11

  1. il sibilo è arrivato dritto sulla schiena facendomi rabbrividire!! Spero che Zava abbia la forza di riscattare il suo passato anche se… ho timore che qualcuno dei personaggi non farà una bella fine. Spero di no…!!

    Un buon fine settimana a te!
    Joh

    • @johakim81

      Arrivando al terzultimo brano del racconto, purtroppo per i protagonisti positivi della trama, è quasi naturale una sorta di resa dei conti.
      Con quel sibilo, che ricorda il verso emesso dai serpenti, volevo anticipare in modo inequivocabile l’entrata in scena dell’antagonista finale.
      Un sorriso per un solare fine settimana a te.
      ^_______^

    • @Simona

      Trattandosi di un racconto esclusivo per il blog, sono costretto a un dosaggio tipico dei serial televisivi. Dove, spesso, per attendere le sorti dei beniamini del serial, occorre attendere almeno una settimana.
      Felice che la trama sia per te coinvolgente.
      Un sorriso per una solare domenica.
      ^____^

    • @magda

      Il “respiro simile a un sinistro sibilo” ci anticipa, nel presente della storia che si è snodata lungo diversi flashback (o analessi, per utilizzare un linguaggio nostrano) sul passato, l’arrivo dell’antagonista finale del racconto. Da qui in poi tutto potrà accadere.
      Un sorriso domenicale a te.
      ^_____^

    • @margherita

      Sinistro, sostantivo di disgraziato accidente, ha il suo senso originale nella cultura greca. Dove i riti religiosi, praticati a settentrione, avevano alla sinistra il ponente, da cui partivano i cattivi auguri. Contrariamente ai romani, che consideravano la sinistra di buon auspicio. I greci riuscirono però a influenzare le altre culture, compresa la nostra, specialmente nella letteratura, in tal senso.
      Un sorriso domenicale a te.
      ^____^

  2. siamo a 9 di 11 e la tensione è ancora molto alta… anzi! Si fa sempre più elevata quanto più ci si avvicina ad un finale che proprio non riesco a prevedere. Ovviamente sarei impaziente di sapere ma so benissimo che occorre attendere. Uf!
    baci e buona domenica!

    • @theallamente

      Lo stile della mia scrittura, specialmente nei racconti a puntate (e anche nel mio romanzo Fiori nella Neve), è quello di inserire dei forti elementi di brivido (suspanse). Per cercare di coinvolgere il lettore e tenerne desta l’attenzione sino alle battute conclusive.
      Un sorriso per una solare domenica a te.
      ^____^

  3. O mammamia, ci mancava anche il sibilo sinistro, adesso. E aspettiamo, aspettiamo con quest’ansia che mozza il respiro.
    Idealmente ti lascio una viola, come ho fatto realmente con gli altri amici, solo che qui non capisco come si possano postare le immagini nei commenti.
    Ciao, felice domenica con tanti sorrisi.
    Marilicia.

    • @Marilicia

      Coraggio, l’attesa sarà presto premiata. In fondo il prossimo brano sarà già il penultimo. E considera che questo non è nemmeno il mio racconto a puntate più lungo; il record, finora, è di ventidue parti (!)
      Ti ringrazio per il pensiero.
      Ma gradisco molto di più le parole e, idealmente, preferisco immaginare la tua, senza dubbio, bellissima viola.
      L’esperienza del trasloco da splinder, a livello di immagini presenti sul blog, è stata disastrosa e titanica; preferirei non rischiare di ripeterla.
      Un sorriso per una felice domenica a te.
      ^____^

  4. il sibilo anticipa il ritorno del monaco…cosa sarà in grado di fare ora se allora
    sperimentando su zava ha scoperto l’elisir? quali altre storture avrà pronte?
    bene attendo con ansia…
    un sorriso

    • @frantzisca

      Il tuo sospetto potrebbe essere fondato. Ma non anticipo nulla.
      Così come i tuoi quesiti; perfettamente sensati e integrati allo snodarsi della trama.
      Di certo possiamo però dire manchino due brani al termine di questo racconto e che, nonostante diverse perplessità soprattutto iniziali, ha saputo stuzzicare la sensibilità di chi legge il mio blog.
      Un sorriso per una felice serata.
      ^_____^

  5. “…un tempo ero io ad occuparmi di te…” beh dice molto questa frase …chissà se avranno il tempo per dirsi altro…sento quel respiro freddo fino dentro alle ossa!!
    tensione e attesa bel capitolo dico davvero!!!

    • @rossella

      I presupposti non sono certo tra i migliori. E, qualcosa di indubbiamente negativo, è proprio dietro l’angolo.
      Un sorriso per un sereno inizio di settimana a te.
      ^____^

  6. immaginavo momenti più sereni…il sibilo scuote un pò…sarà lei a proteggere lui ora?…l’amore ci dona una forza grandissima…
    Buona settimana ^___^
    lella

    • @lellamonella

      Concordo. L’energia capace di fuoriuscire da un sentimento come quello dell’amore è vastissima e in grado di superare mille avversità. Ne è testimone proprio questo racconto, dove il tempo pare sgretolarsi di fronte alla purezza dei sentimenti.
      Un sorriso per un sereno inizio di settimana.
      ^____^

  7. Eppure mi piacerebbe leggerlo,pagina dopo pagina,lo stile fotoromanza non mi convince.Tengo le mie difficolta’…..ma riconosco una penna capace.
    (ho tentato di aggiungere questo blog tra i miei blogroll ma….non ci sono riuscita!!!!Non ho capito il perchè ,quindi ,visto che il tema alienspionostico ti appartiene,tenderei a trovare delle giustificazioni cosmiche.L’è el destin insomma)

    • @irisilvi

      Non dobbiamo dimenticare che si tratta pur sempre di un blog. Dove pubblicare venti o trenta pagine di racconto, per singolo post, sarebbe improponibile e illeggibile. Tuttavia il racconto resterà comunque visibile insieme al blog anche per le letture future, e si potrà usufruirne così in una visione completa.
      Ti ringrazio per l’apprezzamento alla mia “penna” digitale.
      Non so invece dirti nulla riguardo l’impossibilità che manifesti circa il blogroll; sinora non c’erano stati problemi simili.
      Un sorriso per un felice inizio di settimana.
      ^_____^

  8. Come hai letto da me, sono un po’ ostica… Quindi ho deciso, se me lo permetti, di stampare i tuoi post di questo racconto così me lo gusto con calma. Un abbraccio e non stancarti troppo!

    • @Zidora

      Non sono particolarmente favorevole a questa tendenza di stamparsi e leggersi i post in seguito. Ne snatura la pubblicazione e rischia di interrompere quel feeling necessario tra scrivente e lettore.
      Se non avessi dei feedback che scriverei a fare sul blog?
      tanto varrebbe chiudere tutto.
      Su splinder avevo messo degli impedimenti tecnici.
      WordPress non me li permette, pazienza.
      Comunque la stampa a utilizzo personale non è vietata.
      Ma non attira le mie simpatie.
      Un sorriso per un sereno fine settimana.
      ^____^

  9. Lo sapevo che sarebbe stata solo una piccola pausa. Non rimane che aspettare per leggere che succederà. Non vorrei fare l’uccellaccio del malaugurio, ma ho paura che Svetlan farà una brutta fine. E’ una sensazione, forte sensazione. Vedremo…

    • @Rosy

      Come dentro ad una tempesta, esistono anche i momenti di quiete. Quelli comunemente vicini a “l’occhio del ciclone”. Da quel punto è possibile osservare il cataclisma attorno, ma senza esserne toccati.
      Naturalmente se si riesce a rimanere sufficientemente fermi e al sicuro.
      😎

  10. Sempre più intrigante. Il ragazzo di ferro, l’uomo che la salvò e poi quel respiro che li avvolge a rendere tutto più pericoloso. Si aprono altri scenari. Bellissimo.

    • @Stefy71

      Ormai siamo all’apice del racconto, compagna di compleanno. Questo momento di incontro, tra due anime dal comune passato, è ormai minacciato da un presente che ritorna da quello stesso tempo andato.
      Un sorriso per una felice serata a te.
      ^_____^

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    Quando sceglievo fra il bene e il male…
    Quando il mondo è dovunque uguale…
    Quando niente non bastava, mai!
    Quando studiavo da ingegnere,
    E non avevo un ponte da progettare…
    E sul quel ponte, sopravvivo!
    (Renato Zero)

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    Quando offrirò il mio profilo migliore…
    Quando ho imparato che bisogna salire…
    E fare finta che amore, tu non sai cos’è!
    E ogni volta dirò che è la prima volta…
    Affidandomi al caso e alla mia incoscienza…
    Lasciando sull’asfalto, un po’ di me!
    Senza sapere mai…
    (Renato Zero)

    • @Allegria di nubifragi

      Cerco di individuare in rete con la massima cura, le immagini che poi vado a pubblicare internamente al brano. Operazione che pratico da parecchio tempo, in effetti, per conferire alle parole uno spessore visivo.
      Un caro saluto a te.

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    Che cosa sei ? Perché lo sai… E per chi!
    Niente è più importante …
    Salvami,
    Dalla strada che non sa…
    Fra giorno e notte, quanti figli ha!
    Fra questa gente in cerca d’allegria,
    Che compra e vende, questa pelle mia!
    Salvami …
    (Renato Zero)

    • @ventidiprimavera

      Bentornata e felice lettura a te.
      Spero che la storia proseguirà ad appassionarti sino alla sua, prossima, conclusione.
      Un sorriso per la serata.
      ^_____^

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