Zava • brano11di11

«Sei l’ombra di quello che eri… dove sono i tuoi scagnozzi? scommetto che non riesci più a fare presa neppure su di loro.»
Natasha Zavarovna era un fiume in piena. Rendendosi conto di quanto avesse temuto la figura davanti a lei, di quanto avesse ingigantito il male che avrebbe potuto farle oggi.
«Come sei riuscito a spaventare mia sorella? cosa le hai fatto?»
«Ho scoperto… dove abitava…» iniziò a sibilare l’uomo traendo forza dal perno offertogli dal proprio bastone «le ho telefonato… le ho ricordato i giorni della guerra… i giorni… e tutto il resto.»
«E lei ha avuto un malore, maledetto. Hai investito ogni tua risorsa per trovarci, non è così? non ti sarebbe riuscito altrimenti… e ora sei rimasto solo; con il tuo odio e il tuo rancore. Guarda a cosa ti ha condotto la tua esistenza… volevi questo? volevi quello che hai “regalato” a me? io non ho avuto scelta… ma tu… tu…»
Zava si coprì il volto con le mani aperte singhiozzando un miscuglio di emozioni. Emozioni trattenute, spesso messe da parte per non soffrire e per non fare del male, per non vedere scorrere la vita di fianco su un altro binario; un binario chiuso.
«Ma sai cosa ti dico? che io ho deciso di cambiare strada. Basta con le privazioni. L’amore dura il tempo che dura ed è meglio viverlo intensamente, fino all’ultima goccia, che lasciarsi mettere da parte per la paura di soffrire.»
Svetlan le prese la mano e la strinse forte, come se quelle parole fossero state in grado di ridargli gli anni perduti. E lei lo ricambiò con uno sguardo pieno di dolcezza e di… liberazione.
Poi entrambi diedero le spalle a Rasputin, o a quello che ne rimaneva, per tornare all’aria aperta.
«Sei consapevole di quello che ti aspetta adesso, piccola zarina
Lo guardò con espressione serena, come se improvvisamente un terribile peso le fosse stato sollevato dal petto.
«Come ho detto là dentro, Svetlan; si. So quello che ho perduto in questo tempo, so che non sarà facile vedermi ogni giorno come se non fossero trascorsi che pochissimi anni, invece di mezza vita intera. Ma so di avere una sorella che avevo lasciato per cercare di proteggere, so che ho una nipote da conoscere e so, soprattutto, se lo vorrai, di avere te.»
Poi si baciarono. Le labbra non erano quelle di due persone tanto evidentemente diverse di età all’apparenza. Il calore era lo stesso di un tempo. Della sera prima della partenza di Zava, di quando decidendo di non sopportare altrimenti, di non rischiare la sofferenza propria e quella dell’amato nel vedersi invecchiare e svanire a velocità tanto diversa, aveva stabilito di vivere altrove, lontana.
«Ci sono così tante cose da raccontare… ma una te la voglio dire sin da subito, zarina. Una la devi sapere adesso perchè per me è come se non fosse passato nemmeno un…»
Portò con tenerezza l’indice della mano destra davanti alla bocca del ragazzo di ferro per non fargli terminare la frase «ssssttt… avremo tutto il tempo necessario. Che siano pochi anni o pochi mesi non mi importa più; riusciremo a recuperare, in qualche modo, quello che abbiamo perso. Ma non hai bisogno di dire altro… ciò che provi tu lo sento anche io, Svetlan; riprendiamo a vivere da dove eravamo rimasti.»
Attesero abbracciati, sostenendosi l’un l’altra, il taxi che li avrebbe riportati verso l’ospedale.
Mentre solo, immobile a osservarli da dietro una finestra spoglia, rimaneva Rasputin. Posò gli occhi sopra il palmo della mano libero dal pomello del suo sostegno di legno, scorrendo lungo solchi lasciati dagli anni, sciancato nel fisico e nello spirito, rendendosi conto, forse per la prima volta veramente, di avere smarrito per sempre il sentiero impervio della leggenda.
«Mi chiamavano… mi chiamavano… il monaco oscuro…».

Autore testi: Keypaxx © Copyright 2006-2012. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Famke Jannsen” attrice.

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132 risposte a “Zava • brano11di11

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    Termina con questo brano la storia di Zava.
    La storia di un monaco privo di scrupoli. La storia del ragazzo di ferro. La storia di un passato talmente lontano da aver persino dell’incredibile riuscire a concepirlo. È la storia di una indicibile sofferenza degli anni della giovinezza. Ma è anche la storia di un amore immortale e irriducibile.

  2. Quando l’amore e’ profondo ne’ il tempo ne’ la lontananza ne’ l’odio delle persone possono distruggerlo. Qunando l’amore vive in eterno gli anni che passano nin hanno significato.
    Un racconto che insegna la qualita’ di ogni attimo a dispetto del rancore dell’eterno.
    Un grande abbraccio e buona serttimana
    Joh

    • @johakim81

      “Carpe diem”, cogli l’attimo.
      La negatività è sempre il riflesso di una umanità corrotta, nella mente e nello spirito. Nel mio racconto ho cercato di analizzare quanto possa essere più prezioso un sentimento. Se vissuto con la debolezza umana.
      Un sorriso per una felice pasquetta a te.
      ^_____^

    • @mairitombako

      Si, se l’amore è vero, credo non possa conoscere eguali.
      Non esiste nulla di più forte della comunione di un sentimento tra due anime diverse.
      Un sorriso per una felice pasquetta a te.
      ^_____^

    • @monicamarghetti

      Una lacrimetta è meglio che più d’una, Monichella.
      Ma, spero, possa essere stata una lacrimetta di positiva commozione.
      Felice che il finale ti sia piaciuto.
      Bacioabbraccio monicoso per te.
      *______*

  3. bell’epilogo Key,
    l’amore vero non trova ostacoli,finalmente un pò di “tranquillità.
    bel finale…dopo le tante domande che ci ponevamo.
    bravo!!!
    Buona Pasquetta!!
    ciaoo Magda

    • @magda

      Sono contento che il brano finale sia stato di tuo gradimento, come il resto. Anche se la “tranquillità” è un momento piuttosto relativo nella vita di una persona come Zava.
      L’augurio per una felice pasquetta a te.
      ^____^

  4. Quanto ho sperato in un finale come questo…..Ho letto ogni capitolo con grande interesse, ma questo, l’ultimo, è il più bello. L’amore che vince su tutto. Che bel messaggio di speranza, Key…..ce n’è proprio bisogno di questi tempi.

    Grazie e un abbraccio

    • @rossella

      Prima di tutto, cerco di scrivere racconti come io stesso vorrei leggere. Molte volte, a causa della moda imperante e del disfattismo generazionale, gli autori scordano che è necessario anche un messaggio positivo. Oltre alla cruda realtà da cui, comunque, non possiamo sfuggire. Sebbene la realtà disponga di facce diverse; e questa vuole essere una delle tante possibili.
      Un sorriso per una felice pasquetta a te.
      ^____^

  5. Sembra scritto per me….ho il cuore in subbuglio…non immaginavo l’ultima pagina così libera da note buie,da contorni cupi come mi è sembrato di intravedere,certamente sbagliando, negli altri brani.11 di 11 il mio numero,rappresenta la forza e per me ha un valore simbolico fortissimo.(grazie)

  6. Un finale strepitoso. L’amore alla fine vince su tutto, il tempo non conta, si può sempre ricominciare. Sei un ottimo scrittore. Complimenti compagno di compleanno.

    • @Stefy71

      No, il tempo non conta. Contano gli attimi che lo compongono. Presi singolarmente e uniti uno dopo l’altro. Felice che ti sia piaciuto, compagna di compleanno. Grazie per i complimenti.
      Un sorriso a te per la serata.
      ^_____^

  7. Sììììììììììììììì!!!!
    l’amore vero non ha età o lontananza, è un’amore che vive a dispetto di tutto…i loro occhi si vedranno sempre attraverso l’amore del cuore…mai attraverso l’età…i loro cuori si sono attesi per unirsi e parlarsi e confondersi…vince l’amore di Zava per il suo uomo, per la sorella, la famiglia…vince l’amore su ogni altro sentimento…forse perchè l’amore non ha paura…
    bellissimo…
    un abbraccio e buona settimana con un ^___^
    lella

    • @lellamonella

      L’amore è al di là del coraggio e al di là della paura. Altrimenti non avrebbe alcuna speranza di manifestarsi. Naturalmente esistono vari modi per amare. E, purtroppo, non sempre la sua forza riesce a sovrastare le umane difficoltà.
      Un sorriso per una felice serata a te.
      ^____^

  8. L’amore che trionfa è sicuramente il finale che preferisco. Sono assolutamente convinta che questo accada sempre quando c’è un sentimento vero, che le privazioni e gli ostacoli possono solo rafforzare. Ciao pax, complimenti e un abbraccio!

    • @Donatella

      Concordo. Quando, come ho anche scritto, l’amore è nella sua forma più profonda e manifesta. Cosa che avviene certamente, ma non è, ahinoi, la regola dell’amare.
      Grazie per i complimenti e un sorriso per una felice serata a te.
      ^_____^

  9. di quando decidendo di non sopportare altrimenti, di non rischiare la sofferenza propria e quella dell’amato nel vedersi invecchiare e svanire a velocità tanto diversa, aveva stabilito di vivere altrove, lontana…..quindi lei è rimasta giovane e bella mentre l’amore della sua vita è invecchiato?

    • @monicamarghetti

      Si, è rimasta giovine, magra e bella.
      🙂
      Aveva deciso di andarsene in un atto che, a distanza di anni, vede forse come una forma di egoismo. Perchè ha imparato, con la lontananza, a vivere appieno ogni singolo attimo di sentimento. In quanto prezioso ed irripetibile.
      Smuackkkk
      *_____*

  10. ed ecco, alle battute finali, finalmente svelarsi il vero protagonista del racconto: l’amore. Ne sono lieta. Ed è un amore talmente trionfante da rendere umana anche la figura di Rasputin – grande sconfitto.
    Un gran bel racconto, avvincente ed intrigante. Peccato che sia finito!
    Ma ce ne saranno altri….
    Buona serata

    • @theallamente

      Sono lieto che tu abbia colto il processo di umanizzazione, particolarmente forte nell’ultimo brano, di Rasputin (figlio). Credo che, al di là della nobile forza del sentimento evidenziato dalla coppia di amanti dei lustri trascorsi, non sia da sottovalutare l’importanza di una ammissione di sconfitta da parte di una figura che vede la sconfitta come un male peggiore, forse, della morte stessa.
      Un sorriso per una lieta serata a te.
      ^_____^

  11. Lo sentivo che il racconto avrebbe avuto un finale strepitoso, e l’avevo predetto.
    L’amore che vince su tutto…è questo che ha parlato al mio cuore.
    Grazie Kay, Sei stato meraviglioso.
    Un sorriso grande.

  12. Sai che c’è? Il fatto è che proprio nel momento di culmine di interesse, il racconto si è concluso e questo, parlo per me naturalmente, mi ha lasciato un po’ di amaro in bocca, come se mancasse qualcosa. Probabilmente è dovuto dal fatto che magari il lettore si crea un’aspettativa diversa, ma tant’è. In un racconto breve, che nasce e muore, penso invece che sia più semplice perchè il lettore ne è consapevole e legge d’un fiato.
    Mi aspettavo qualcosa di diverso, un alone di mistero lasciato lì così… (come a far intendere che non finisse qui, forse una mia speranza).

    • @Rosy

      “Si definisce mistero (dal latino «mysterium», dal greco «mysterion»: cosa da tacere) un evento arcano, di cui non si deve parlare pubblicamente, perché riservata agli iniziati.” Cita Wikipedia.
      Oppure ancora; “Mistero inteso come fatto inspiegabile, spesso associato alla natura di accaduti riguardanti la pseudoscienza, il paranormale, ecc.”
      O ancora; “Con l’aggettivo misterico si indica talvolta un romanzo di impianto esoterico.”
      Se, in definitiva, non ti soffermi alle apparenze di un finale dove tutto “finisce bene”, puoi trovare “l’alone di mistero” che ricerchi.
      Perchè ti ho riportato le citazioni di Wikipedia? rileggi ogni brano e ricostruisci il tutto. Lo capirai.
      😉

  13. Il trionfo dell’amore narrato in modo efficace e in un contesto che ha dell’incredibile.
    Complimenti! L’ultima pagina è la più intensamente efficace.
    Buona serata

    • @49mimosa

      Lieto che il racconto ti sia piaciuto e che tu abbia trovato la conclusione dell’ultimo brano all’altezza dei tuoi gusti.
      Un sorriso per una felice serata.
      ^___^

  14. ho atteso l’ultimo capitolo per commentare una storia che mette in luce, con ancora maggiore evidenza, lo spessore narrativo da te raggiunto…hai affrontato una tematica che poteva condurti allo scimmiottamento di altri autori cimentatisi in simili narrazioni…con abilità e sensibilità di scrittura hai intessuto una storia che ritaglia un suo spazio identitario…
    come sempre, bravo!…anzi, un pochino in più!!!!

    • @confessiogoliae

      Troppo generoso; ti ringrazio per le gentilissime osservazioni che mi regali.
      In effetti, prima ancora di pensare a una storia che possa piacere, cerco sempre di creare una storia che abbia degli spunti personali e, nei limiti del possibile considerando la sterminata produzione attuale, inesplorati o meno sfruttati di altri. Ne è un esempio il mio stesso romanzo “Fiori nella Neve” (che hai anche recensito generosamente); al di là della sua qualità o meno, che non sta a me definire, posso fregiarmi di aver affrontato un tema certamente originale, per un libro.
      Un caro saluto a te, sperando di poterti vedere un pochino più di frequente tra queste pagine che hanno tanto bisogno di approfondimenti e osservazioni pertinenti.

  15. Nella realtà non mi sono mai imbattuta in persone che abbiano amato al di là della apparenza, succede che si venga prima attratti dalla fisicità, se ci si ama veramente si prosegue in un cammino che ci segna entrambi e neppure ci si accorge che siamo cambiati, ma quello che descrivi tu è totalizzante e veramente grande. Un epilogo inaspettato.

    • @frantzisca

      In questo caso però parliamo anche di un amore iniziato in tempi in cui la fisicità (e la giovinezza di entrambi) era al culmine. Quindi di un cammino cominciato… e interrotto. Ma parliamo anche di un amore nato nelle più totali difficoltà, un legame perciò talmente grande, perchè le vessazioni contribuiscono a solidificare e unire, che non è semplice ritrovare. È comunque un sentimento da ammirare, proprio per la sua singolarità.
      Un sorriso per un sereno inizio di settimana.
      ^_____^

  16. Ma sei proprio sicuro che sia finito così, a tarallucci e vino, col trionfo dell’amore? Perchè vedi Paxxino, io ci sento qualcosa che galleggia nell’aria, una specie di “ci rivedremo, forse chissà nessuno lo può dire però….” Paxxino, vuoi proprio lasciare che i due colombi vadano a tubare indisturbati? Hai riesumato la salma di Rasputin per poi rimetterla in naftalina? Non senti la voglia di mettere il monaco sulle tracce dei due per far loro qualche scherzo da prete? Più che monaco oscuro mi sembra il monaco….oscurato.
    Da te, naturalmente.
    E poi, libero di crederci o no, stavolta mi sarebbe piaciuto leggere altre puntate, sarà la Zava col suo fascino slavo che fa pensare ad intrighi e papocchi, sarà la presenza del Monaco sulfureo, sarà la Russia…insomma io mi aspettavo una storia più lunga. Pazienza, mi accontenterò. Però pensaci sopra……

    • @suzieq11

      Che c’è di male se, ogni tanto, l’amore trionfa?
      C’è già tanto di quello schifo nel mondo attuale che non mi sembra così “banale”, anzi.
      Inoltre non è una conclusione del tutto cristallina, come ho già avuto modo di ribadire più sopra.
      La lunghezza del racconto è stata decisa da tempo; è un necessario compromesso per soddisfare più parti.
      Finora il record di “lunghezza” è detenuto dalla seconda stagione di “esdy” con le sue ventidue puntate (il doppio esatto di “zava”); tuttavia difficilmente ripeterò una simile serializzazione sul blog.
      Come tu ben sai erano altri tempi. E puoi immaginare a cosa mi riferisco.
      Lo scopo principale era di creare un background per il personaggio. E sotto questo aspetto mi sembra un’operazione riuscita (qualcuno si ricorda ancora di Crodomira Zavaglia?).

  17. Paxxino, ormai dovresti conoscermi bene. Sono una romanticona ma mi secca ammetterlo, perciò faccio la vespa dispettosa che punzecchia. Quindi ben vengano le storie a lieto fine dove l’amore trionfa in un tripudio di cuoricini, fiorellini e putti che svolazzano nel cielo.
    Poi, non ho mai detto che è una storia banale, ma che le manca qualcosa, come dice Rosy. Anzi, visto che i due colombi sono finalmente una sola anima, proprio per questo avrei aggiunto qualche carognata del canagliesco monaco, tanto per creare un pò di suspence che tenesse i lettori/lettrici col fiato sospeso, per poi giungere al trionfo finale dei due innamorati e con la dannazione eterna del bieco monaco.
    Mio caro, se ti trovassi banale ti avrei salutato da un pezzo, SALLO!
    Concordo con la Marghetti, come puoi creare un personaggio come la Crodomira e poi metterlo in congelatore? Dai Paxxino, mi facci il piacere, SOCCMEL!

    • Un editore degli anni quaranta, se non rammento male ma certamente di tempi pioneristici, scrisse;
      “Il costo del quotidiano è di tot. centesimi… per le critiche si paga il supplemento”. Qui l’ingresso è gratis.

  18. Ah, dimenticavo! In genere non leggo mai tutti i commenti, ma ho visto mentre scorrevo il mio nome e perciò ho dovuto, mio malgrado, leggermi tutto. Faticaccia dopo un’ora massacrante di walking…
    Che dire dunque? Questa Suzieq11 mi è simpatica!

    • @monicamarghetti

      Oh Crodomira, perchè sei tu Crodomira!
      Sappiamo ora, fratello Sancio, per dove va vossignoria? Va forse in cerca dell’asino smarrito? No certamente; e che va dunque a cercare? Vado cercando, come se fosse cosa da nulla, una principessa, e in lei il sole della beltà, anzi tutto il cielo unito in lei sola. E dove pensi trovar questo che tu dici o Sancio? Dove? nella gran città del Toboso.
      Oh Crodomira, perchè sei tu Crodomira!
      😎

  19. complimenti, veramente unico!!!! riesci a pizzicare la giusta vibrazione delle corde emotive più sensibili :))
    ti auguri sogni d’oro per una serena notte****
    un abbraccio sorridendo ^___________^

  20. Paxxino, hai visto? che poi, dopotutto, quello che ti facciamo è un complimento, significa che ci è piaciuto quello che hai scritto e perciò ne vorremmo ancora. Insomma di te non siamo mai sazie. Senò diremmo: “E’ stato bellissimo, e meno male che è già finito….” Proprio come disse la famosa Madame Pompadour al suo re dopo che questi si addormentò esausto senza averla nemmeno toccata.
    A la santé!
    E ciao anche a Rosy che va a passeggiare, anzi a camminare….

  21. Donchisciotteggi’ Io,,allora, Shakespirio. . .
    Oh Romeo, Romeo,perchè sei tu Romeo?
    Rinnega tuo padre e rifiuta il tuo nome!
    oppure, se non vuoi, giura che sei mio e smeterò io di essere una Capuleti

    *non far caso alle parole piene di enfasi,ma era il primo pezzo che mi è venuto in mente

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