In realtà Lakota non era contrariata con l’uomo della medicina per la visione del padre defunto, scaturita dal fumo artificioso creato dentro il suo tepee. C’era dell’altro. Ed era ritenuto così inaccettabile da nasconderlo persino alle stesse motivazioni che l’avevano spinta a uscire dalla tenda, ancor prima del termine del rito sacro. Samuel Willow fluttuava già nell’aria, nella sua inedita consistenza fumosa, da un tempo impreciso. E la figlia manteneva un’espressione tra l’incredulo, lo shock e la più profonda commozione da altrettanto tempo. Pietrificata, come se un mistico collante la legasse ineluttabilmente a quell’insieme di tabacco, rose, gelsomini e ambrosia che galleggiava a mezz’aria invadendole le narici con soave insistenza. Lakota era incapace di proferir parola (quelle sarebbero tutte esplose dopo, sottoforma di epiteti rabbiosi nei confronti di Sakima), rapita dal ricordo, materializzatole davanti, del genitore scomparso. La situazione sembrava destinata a non mutare ancora a lungo. Lei seduta a gambe incrociate, alla maniera indiana, lui in piedi, a un paio di metri di distanza, sollevato dal suolo. Era irreale; si scontrava con il credo, fortemente pratico, in cui Lakota aveva sempre riposto la sua fede. Rispettava gli usi e i costumi dei pellerossa, a cui da parte di madre apparteneva, ma dentro di lei aveva sempre predominato il mondo civile e militare delle orme paterne. Adeguarsi alle usanze dei nativi, che mirava a proteggere dal lato oscuro dei governanti canadesi, era un conto. Accettarle e approvarle come dogma era invece ben altra cosa. Da sempre si riteneva convinta che non era necessario calarsi in prima persona nei loro cerimoniali per offrire un apporto solido. E, in un certo senso, aveva preso con estrema leggerezza la comunicazione, da parte de l’uomo della medicina, di volerla mettere in contatto con il tenente Willow. Accettò per un semplice atto di deferenza nel tentativo di non urtare la suscettibilità di Sakima, convinta di trovarsi di fronte a un cerimoniale pieno di fumi e odori ma senza alcuna sostanza. Non poteva però nascondere il suo stato di profonda inquietudine; comunque andasse il rito, la disturbava fortemente intaccare la memoria paterna. Le cose presero però una piega ben diversa quando Samuel Willow le parlò. La voce, una eco inspiegabile nei meandri della mente, affiorò senza preavviso. Scuotendola dal suo stato di apparente immobilità.
«…Devi andartene, Janet… abbandona il corpo… cambia città… lascia la riserva… o rischierai di morire molto presto!»
Stravolta dal messaggio, Lakota non attese oltre; si scontrava con tutto quello che rappresentava ed era. Suo padre, il suo vero padre, non l’avrebbe mai spinta ad abbandonare quanto fatto con sacrificio e fatica. Così, solo a quel punto, scagliò la sua rabbia contro Sakima e abbandonò, furiosa, la tenda.
Autore testi: Keypaxx © Copyright 2006-2012. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “untitled” David Coventry.
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Non capisco questa avversione e rabbia nei confronti dei riti e delle credenze del “suo” popolo. La sua indecisione mi lascia perplessa. Questo suo continuo andirivieni di sentimenti mi lascia perplessa e a dirti la verità un pò contrariata. Sarà perchè io avrei preso un’altra posizione e mi sarei calata completamente nella suggestione delle antiche tradizioni. Spero che Lakota lasci presto il mondo “civile colonialista” per abbracciare definitivamente il suo vero popolo ed il suo vero sangue.
Un abbraccio ed un buon fine settimana….intensamente piovoso purtroppo!
Joh
@johakim81
Sin dal primo capitolo, Lakota si dimostra persona estremamente combattuta. Evidenziando, persino nei tratti fisici (“La ragazza aveva dei lineamenti graziosi e lineari, mescolava dentro di sè la caratteristica fisionomia del padre americano e i tratti esotici della madre sioux. Senza riuscire ad appartenere decisamente all’una o all’altra parte”) il suo contrasto. Nel corso della storia poi, le sue connotazioni caratteriali varie volte si dimostrano insofferenti ai costumi dei nativi americani.
È come se, per citare un esempio a noi più vicino, un militare, per tradizione famigliare, dovesse vegliare sui preti cattolici, in zone di guerra contro il cristianesimo, senza per questo credere nella religione cattolica. Pur partecipando a una messa non significa che accetti il Dio cristiano.
Tuttavia, la tua contrarietà, è perfettamente plausibile. Poichè ti vedi dentro la situazione vissuta dalla protagonista. E, giustamente, osservi come le tue reazioni sarebbero diverse, in alcuni frangenti.
Un sorriso per un sereno fine settimana a te.
^______^
Abbandonare. Fare un piacere a qualcuno, liberandolo della vostra presenza.
(Ambrose Bierce, Dizionario del diavolo, 1911)
Quando si mette in discussione il proprio credo c’è sempre un senso di rabbia e di avversione…..lei credeva che fosse solo e tutta suggestione quello che si diceva dei riti….e invece si trova davanti la prova che tutto ciò era reale……la reazione della rabbia e la convinzione che suo padre non le avrebbe mai detto una cosa del genere è solo reazione…..un padre avvisa sempre la figlia del pericolo e di andarsene perchè vuole solo il suo bene…….e lo capirò presto, ne sono convinta! Attendiamo il seguito….. Buon fine settimana! 🙂
@in fondo al cuore
Abbracciare una causa non significa approvare ogni singola sfumatura della causa stessa. Lakota, infatti, pur avendo sposato quella dei nativi americani, e sacrificandosi per essa, non crede a una parte dei loro costumi. Si tratta della parte più intima. Quella che non puoi assimilare con la ragione, ma soltanto con il cuore. E, al cuore, non è possibile comandare in alcun modo.
L’avvertimento del padre defunto è stato, ora lo sappiamo, il vero motivo per cui la ragazza si è rifiutata di accettare l’evento. Perchè se c’è una cosa in cui Lakota crede è, senza dubbio, l’arma che ha scelto e la difesa del popolo rosso. Non può considerare di lasciarlo.
Un sorriso per il tuo fine settimana.
^_____^
La vita, la sventura, l’isolamento, l’abbandono, la povertà, sono campi di battaglia che hanno i loro eroi, eroi oscuri a volte più grandi degli eroi illustri.
(Victor Hugo, I miserabili, 1862)
Un avvertimento di suo padre… qualcosa che l’ha scossa facendo emergere la sua impulsività. La storia si sta facendo sempre più intrigante, aumenta la voglia di sapere e comprendere, di capire e seguire questi avvenimenti. Sempre bravo compagno di compleanno.
@Stefy71
La missione di Lakota è chiara; proteggere il popolo che suo padre, prima di lei, si è prodigato a difendere. La sua reazione perciò è comprensibile, di fronte all’avviso da parte del genitore, di abbandonare la missione stessa. È come se qualcuno, che amiamo, ci dicesse di abbandonare il nostro scopo, in cui abbiamo messo anima e corpo.
Felice che il racconto prosegua a piacerti, compagna di compleanno.
Un sorriso per una felice serata a te.
^____^
incredulità, rabbia repulsione…..normale rimanere sconcertati davanti a certe usanze……ma ora….attendo cos’altro accadrà….buon fine settimana
@Mi….semplicemente
Il vero motivo dello sconcerto di Lakota, lo abbiamo scoperto soltanto ora, è più che altro il dictat lanciatole dalla figura defunta del padre.
Che, aggiunto a tutto il resto, ha provocato una reazione di forte rigetto nella figlia.
Un sorriso per un sereno fine settimana a te.
^___^
È regola dell’uomo avveduto abbandonare le cose che lo abbandonano; cioè, non aspettare di essere un astro al tramonto.
(Baltasar Gracián y Morales, Oracolo manuale e arte della prudenza, 1647)
Il racconto si fa sempre più intrigante ed il desiderio di conoscere e capire come si svolgranno gli venti aumenta…quindi non farmi attendere molto per la prossima puntata…
Un abbraccio e bona serata.
@Teresa
L’attesa, solitamente, è settimanale. Giorno più, giorno meno. Mi piacerebbe poter fare di più. E qualche anno fa lo facevo. Ma questo perchè i blogger erano quattro volte di più e il tempo a disposizione era per me il doppio.
Un sorriso per una lieta serata a te.
^___^
*eventi
Quando i vizi ci abbandonano, ci lusinghiamo credendo di averli abbandonati noi.
(François de La Rochefoucauld, Massime, 1678)
Mi sto perdendo… ma non era già fuggita dalla tenda?? La precedente parte si concludeva con la morte del compagno di accademia e questa parla ancora della visione del padre per mezzo di Sakima.. ma forse il tutto è proprio legato a questo avviso che il padre le ha appena dato… e lei lo ha ricordato dopo aver visto uccidere l’amico… Alquanto intrigante, mi incuriosisce sempre di più…
Lo so lo so, per la prossima parte devo attendere circa un mesetto o qualche ora prima di un mesetto ^_____^
Serena notte e buona domenica
Pat
@Patrizia M.
Nella mia tecnica e stile di scrittura faccio abituale ricorso ai flashback.
Ovvero all’interruzione del tempo “presente” per evidenziare qualche particolare e importante avvenimento del “passato”. Non è semplice, ed è proprio per questo che la utilizzo; amo complicarmi la vita.
😉
Nel caso specifico non possiamo affermare che sia Lakota a rimembrare il fatto. In quanto, per come viene esposto, potrebbe benissimo trattarsi della semplice “voce narrante”. Sia come sia, si pone l’accento su una duplice reazione della ragazza; quella relativa alla sua non accettazione di un evento straordinario, e quella relativa all sua non accettazione a lasciare il corpo, come, invece, la figura del padre le chiedeva.
Un sorriso a te per una lieta serata.
^____^
Chi appartiene solo a sé stesso non può essere abbandonato.
(David Leavitt)
Buona serata a te e dolce notte, Pat 🙂
@Patrizia M.
Rinnovato augurio di una serena notte a te.
🙂
BRAVO tu sei l’unico che riesce a descrivere tutti i tipi di sentimenti e riesci a stupirmi sempre!!!
@monicamarghetti
Felice sia così, Monichella. Del resto, essendo verde, squamoso, con diverse braccia e gambe, dall’alto dei miei anni, non mi è così difficile sorprendere con la mia sola presenza.
🙂
Smuackkkk
*_____*
se se se non dire cavolate non sei verde….sei superforteesuperscrittore
@monicamarghetti
Uhm… fammi pensare; hai scritto “superforte” e “superscrittore”?!
… considerando il mio colorito verdastro, il tuo doppio “super”… sarò mica diventato un incrocio tra l’incredibile Hulk e Superman??
😯
no direi che tu sei più come Lanterna Verde:)
@monicamarghetti
Ma… ma… ma… è il mio super-eroe preferito!
🙂
Aspetta, aspetta… vediamo come sto con l’anello, la lanterna e il costumino…
Beh, perbacco!
direi non male, veh?!
😎
Però, un attimo; hai detto Lanterna Verde o… Lanterna Vërde… perchè c’è una bella differenza, sallo!
*_____*
ahahahahah sei bellissimo un Super Figo
@monicamarghetti
Dici?
O___o
ah beh ma allora vado a letto vestito così già da stanotte.
La prima zanzara che mi passa per la testa la fulmino con un “gra, gra”!
Smuackkkk
*_____*
Sto leggendo il tuo libro ” I fiori Nella Neve”, Key.
Mi piace la figura di Steve Travel ed adoro Gatto.
Commenteremo alla parola: Fine.
Un sorriso per una lieta domenica.
Marilicia.
@marilicia
Sono lieto che il mio romanzo sia gradito. E attendo, con fiducia, le tue osservazioni una volta raggiunta la “fine”.
Anzi, sarebbe bello se tu potessi condividerle sia qui ma anche, soprattutto, su ibs.it e sul sito dell’editore.
Questo contribuirebbe a divulgarlo meglio.
Un sorriso per una buona serata a te.
^___^
Stima la vita al suo giusto valore chi l’abbandona per un sogno.
(Michel de Montaigne, Saggi, 1580/95)
Lakota è molto combattuta…vedremo quale parte di lei avrà la meglio alla fine…buona domenica amico mio ♥
@Donatella
Essere combattuta fa parte della sua natura di donna figlia di due popoli. Le sue difficoltà saranno sempre grandi. Anche se riuscirà a venire a patti con se stessa.
Un sorriso per una felice serata a te.
^____^
Viva chi mi abbandona! Mi ridà a me stesso.
(Henry de Montherlant, Taccuini, 1924/72)
leggo e rileggo un carattere forte…………e mi piace Lacota…come si batte come si lotta ….non si ferma? non si spaventa degli ostacoli? vedremo hei? sto aspettando la continuazione……..intanto ti mando un abbraccio d; atene e da me
@mairitombako
Credo che qualsiasi persona, lei compresa, soffra la paura, la rabbia, il dubbio di non farcela, di non essere all’altezza del compito che l’attende. Ma poi, come ogni persona, si rimbocca le maniche cercando, semplicemente, di fare del proprio meglio.
Un sorriso per una lieta serata a te.
^___^
L’uomo non è mai solo. È sempre abbandonato.
(Mauro Parrini, A mani alzate, 2009)
E’ naturale ribellione di una donna che vuole capire senza subire passivamente i consigli di un defunto seppur padre. Lei è concreta e nella concretezza, deve trovare il suo cuore…il suo credo…la sua appartenenza.
Ciao Key e aspetto la prossima puntata
@49mimosa
Interessante visuale la tua. Effettivamente, Lakota ha dimostrato sinora di essere persona estremamente razionale. Di poter credere solo quando è veramente consapevole di ciò che ha davanti. È la sua forza, ma anche il suo limite. Vedremo se conteranno di più l’uno o l’altro, nel proseguio della storia.
Un sorriso per una lieta serata a te.
^___^
Ciao! Come stai? Sempre bellissimo questo blog! un salutone buon pomeriggio!
@Shane
Ehi, ciao! come butta? grazie per il bellissimo blog!
Un salutone!
Perché una donna abbandoni un uomo deve essere proprio sicura. Dell’altro, naturalmente.
(Giovanni Soriano, Maldetti. Pensieri in soluzione acida, 2007)
…
@Stefania
Piuttosto sintetica, nevvero?
Direi di più;
… …
😉
Ci sono presenze che finiscono per essere più dolorose di certi abbandoni.
(Jérôme Touzalin, Il passeggero clandestino, 1997)
Non è facile per Lakota accettare questo rito che in fondo non comprende come vorrebbe..o forse perchè suo padre non le avrebbe mai detto di andarsene?
Sempre affascinanti le tue puntate. Serena e dolce notte a te 🙂
@Saray
L’interpretazione è libera e, in egual modo, corretta.
La ragazza sta vivendo un profondo conflitto. Non soltanto al di fuori di sè, ma anche all’interno.
Felice che il racconto prosegua a piacerti.
Un sorriso per una lieta giornata a te.
^___^
A forza di vivere con l’idea fissa su un’unica cosa, bramandola ardentemente, non noti più il crimine dei tuoi desideri.
(R. Radiguet, Il diavolo in corpo.)
Urca e ora cosa accadrà?
@usa2009
Ohibò, ma non saprei…
🙂
Se non puoi vivere senza una persona, non sei nemmeno in grado di vivere con lei.
(anonimo)
ci sono anch’io…ci sono anch’io….Paxxino, Marghetti, è inutile che facciate del pressing, non concedo autografi.
Paxxino procedi così che vai benissimo. un bacio.
Marghetti, adesso vengo a rompere le scatole anche a te…..seppialo!
@suzieq11
Procedo, procedo. Ormai sono in processione perenne.
😎
Buon fine settimana!
Un abbraccio
Joh
@ste
Un sereno e radioso fine settimana anche per te.
^____^
un bel conflitto, tutto interiore: perchè non fra lei e il padre, ma fra ciò che secondo lei il padre le avrebbe detto e ciò che l’immagine fantasmatica del padre le ha detto.
Sarà molto interessante scoprire gli esiti di questa lotta interna.
Baci
@infranotturna
Lakota è personaggio in profonda conflittualità con gli ideali in cui crede.
Il suo dubbio è condizionato anche dalla mancanza della figura paterna; difficile poter credere a un padre che le chiede di rinunciare alla strada che si è costruita e fa parte di lei nel profondo.
Un sorriso per una serena notte.
^___^
Sono contenta di essere impegnatissima , ma un pò di tempo per Lakota lo troverò per questo fine settimana 🙂 un bacio Alienuccio
@lunacrescente
Perfetto. Allora, dopo gli impegni, ti aspetto qui.
😉
Un sorriso per una serena notte.
^____^
Sapessi vorrei avere più tempo
ma non riesco neppure a passare
una volta alla settimana, ma
ogni tanto ci sono..
Ti lascio un sorriso key e buon fine settimana!
Michelle
@ventidiprimavera
La lotta contro il tempo è il lietmotiv che ci accompagna, chi più chi meno, un po’ tutti. Purtroppo.
Un sorriso per una serena notte a te.
^___^
Se permettiamo a qualcuno di farci, o di farci fare qualcosa, siamo sempre noi i responsabili.
(anonimo)
E’ umano rimanere scossi davanti a tale evento.
L’animo umano è fragile e insicuro, nel caso di Lakota è anche fortemente
in confusione.
Sempre attento e bravo, soprattutto nelle descrizione dei personaggi
Una bella domenica in serenità
S
@sentimental
Difficile sarebbe non essere in confusione di fronte ad eventi tanto straordinari quanto inattesi, vero.
La speranza è che, nell’animo della ragazza, i conflitti culturali possano presto trovare soddisfazione.
Un sorriso per una serena notte a te.
^____^
Buonanotte, caro amico e buon inizio di settimana
@49mimosa
Felice notte con sorriso a te.
^___^
Non abbandonarti alla tristezza, non tormentarti con i tuoi pensieri.
(Siracide)
Dico io, uno si scervella per capire come mai si fosse così arrabbiata e la risposta arriva… dopo…
Adesso è senz’altro più comprensibile! Ogni tuo racconto è come un puzzle, alla fine tutti i pezzi troveranno il loro posto ed il tuo “disegno” sarà finalmente visibile.
@Rosy
Dovrei copia-incollarmi la tua constatazione, che è per me (ed in genere per chi scrive alla mia maniera) un gran complimento, e rispondere a chi dubita, talvolta, del disegno. Il paragone ci sta tutto; abozzo il progetto su un grande foglio e ne mostro un pezzo alla volta. Devo spiegarlo, mostrare le strade percorse per arrivarci, far capire che hanno una loro logica e non sono frutto del caso. Poi, una volta appreso l’intero progetto, si potranno trarre le conclusioni. Positive o negative. Per la serie; “sto lavorando per voi”.
😉
Ed ecco che si spiega l’arcano (nel vero senso della parola) Lakota teme ciò che ha visto e sentito, rifiuta il sovrannaturale… non mi vergogno a dire che io ci credo eccome, a questo tipo di visioni, credo che nella vita molte cose siano “segni e suggerimenti” di cui fare tesoro…
La trama è davvero avvincente e sei un maestro a catturare l’attenzione….
se tu leggessi gli orari dei miei commenti…. ti accorgeresti che il racconto lo sto letteralmente divorando!
😀
@blanca mackenzie
Leggo tutto. Anche quello che non viene scritto.
🙂
Credere o non credere nel Grande Spirito è uno dei temi trainanti del racconto.
Su una scia similare, anche se con sfumature diverse, trovi “Fede”.
Sempre sulla sidebar a destra.
😉
Questa storia è squisita ed è scritta in modo da suscitare un discreto interesse da un capitolo all’altro. Adoro i racconti e i romanzi sui nativi americani, cariche di magia e antiche culture! Il mio unico disagio è dato dal “formato” che decisamente mi affatica. Non esiste il cartaceo? Grazie
@Donatella
Felice che la storia sia di tuo gradimento. Il plot rispecchia quello che è il mio stile di scrittura; fondato sulla suspense, per quasi tutto ciò che scrivo.
Al momento “Lakota”, come anche gli altri personaggi inseriti nelle iconcine/immagini nella colonnina di destra, con la dicitura “racconto del blog”, sono racconti postati esclusivamente dentro il blog.
Raggiungibili cliccando alla tag, o direttamente sopra l’immagine del personaggio.
Non vi è una pubblicazione cartacea.
Le sole pubblicazioni cartacee sono i miei due libri: Fiori nella Neve e Al & Bo – la costola di Adama.
Per quanto riguarda direttamente “Lakota” e i nativi americani, se l’interesse si dimostrerà esteso, vedrò di progettare qualcosa di diverso in futuro. Che possa incontrare il favore dei lettori.
Un sorriso per la tua serata.
^____^