Alice fantasy per l’infanzia?

alice_wonderland

Quando cominciai a scrivere il racconto L’errante cavaliere, pubblicato poi su questo blog nel gennaio del 2007, lo feci quale omaggio alle letture di almeno due dei miei autori preferiti di sempre: Terry Brooks e Robert Ervin Howard. Ho affermato in varie occasioni di nutrire particolare affetto per lo scrittore della saga di Shannara – ciclo fantasy costituito, sino a oggi, da oltre venti libri -. Raramente, se non negli ultimi tempi, ho invece citato Howard, creatore di Conan il barbaro e Solomon Kane. Non è un caso. Il primo pubblica ogni anno almeno una nuova opera, il secondo è scomparso ormai da alcuni decenni. Da sempre, pur senza nulla togliere allo sconfinato valore dei classici, prediligo letture moderne nel linguaggio e nella rappresentazione del tessuto sociale. In questo, Brooks è molto abile: tra i suoi meriti c’è senza dubbio quello di aver rilanciato un genere, il fantasy, offrendo spunti narrativi a decine di altri scrittori. Ha inoltre contribuito, con Il demone, nel 1997, a porre le basi per l’urban fantasy e per il successo mondiale di Harry Potter, uscito proprio nello stesso anno. Però, se devo dare uno sguardo alle opere del passato, capostipite tra gli autori amati nell’infanzia, non può esserci che Lewis Carroll, padre di Alice nel Paese delle Meraviglie. Alice è un personaggio strano, capace di raccogliere tanta simpatia quanta antipatia. Il motivo non lo ho mai analizzato veramente. Posso soltanto dire che il mondo della bionda ragazzina di Carroll mi affascina e rapisce. I colori, i personaggi strambi e pittoreschi, i poemetti e le canzoni: è un agglomerato fantasy di allegria e spensieratezza. Questa è stata la genialità dello scrittore britannico: proporre un libro di intrattenimento quasi goliardico che assume un significato ben diverso per gli adulti. Nella favola si mischia sogno e realtà, spazio e tempo, allegria e dramma proprio come accade nella vita reale. Un quotidiano che, spesso, tende a metterci alla prova spingendoci al limite. Del resto, in questo, lo Stregatto di Alice è molto chiaro quando afferma:
«Siamo tutti matti qui. Io sono matto, tu sei matta.»
«E da cosa giudichi che io sono matta?» ­
«Devi esserlo, perché altrimenti non saresti qui».
Alice nel Paese delle Meraviglie è stato adattato in opere teatrali e cinematografiche svariate volte. Emblema dello spirito voluto da Lewis Carroll, nelle pellicole più recenti, è senza dubbio il lavoro di Tim Burton, Alice in Wonderland, dove la ragazza, ormai diciannovenne, affronta le problematiche del passaggio tra ultima adolescenza ed età adulta. Nel periodo in cui il senso dello stupore è incrinato dal grigiore che verrà. Benché fortemente criticato, ritenuto uno dei momenti meno incisivi nella carriera di Burton, il film prova a spingersi oltre tentando di mostrare la risposta alla domanda che ognuno, almeno una volta nella vita, si pone: cosa accade ai personaggi, quando le favole finiscono?
La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!
– Il Cappellaio matto -.

Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2016. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Alice in Wonderland” movieplayer.it

32 risposte a “Alice fantasy per l’infanzia?


  1. ****************************************************************************************************
    ————————- Dark Agnes, emancipazione e spade ————————

    Chi è la splendida emancipata spadaccina, con una chioma rosso fuoco, che cavalca nel mezzo del XVI° secolo? E perché è così importante per la letteratura avventurosa?
    Lo scrivo nel mio nuovo articolo QUI
    … ti aspetto su albertocamerra.com
    😉
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  2. Come l’acqua che può chiaramente riflettere il cielo e gli alberi purché la sua superficie sia indisturbata, così la mente può riflettere la vera immagine dell’Io solo quando è tranquilla e interamente rilassata”.( Indra Devi)

  3. Devo ammettere che nei confronti di questo film di Burton avevo nutrito una forte aspettativa (soprattutto per l’attore, a mio parere uno dei migliori in assoluto, che interpreta il cappellaio matto), che però si è un pochino spenta quando ho finito di vederlo. Tuttavia apprezzo il messaggio che ha inviato e l’interpretazione in chiave più moderna della storia.
    Un abbraccio ^,^

    • @Paola S.

      Deep è anche uno dei miei attori preferiti. Poliedrico e perfetto nei ruoli, all’apparenza, sopra le righe. La storia ben si adatta a qualsiasi periodo, grazie a messaggi che sono ai cardini della nostra società.
      🙂
      L’augurio per una serena giornata a te.
      ^____^

  4. Grande saggio il Cappellaio Matto, che risposta stupenda…
    Io adoro questo strano personaggio di Alice, unita alla ridda di figure che colorano tutta la storia..Personaggi indimenticabili. Direi che ” Alice nel paese delle meraviglie” è un cartoon più rivolto ai grandicelli che ai bimbi, persino nella classica versione di Disney. Riesci ad afferrare molte cose più da grandicello..
    Sempre un piacere il leggerti..
    Sorriso serale solo per te!

    • @nella

      Ho aperto il tag “fantasy” con quest’opera proprio perché l’amo da sempre. Anche io, da bambino ero attratto dai meravigliosi colori e dai costumi dei personaggi, dall’ambientazione e dalle loro strampalate caratteristiche. Apprezzare i messaggi che sono, invece, il vero valore di Alice nel paese delle meraviglie, è possibile soltanto con la maturità.
      🙂
      Felice giornata anche per te.
      ^____^

  5. Sono sempre un motivo di riflessione e apprendimento i tuoi post. Grazie di questo, compagno di compleanno. E mi piace questa:
    -La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità! – Il Cappellaio matto.

    • @Stefy71

      Cerco di offrire degli spunti di lettura che abbiano la capacità di lasciare qualcosa, compagna di compleanno. Non so se ci riesco sempre, ma l’intento è quello.
      Sono felice che tu possa apprezzarlo.
      🙂
      L’augurio per una serena giornata a te.
      ^____^

    • @audrey

      Sarebbe veramente arduo mettere d’accordo tutti, per quanto riguarda i generi letterari. Forse, anche per questo, proprio il fantasy (e altre categorie) hanno aperto alle contaminazioni con il paranormal romance, l’urban fantasy, lo steampunk ecc.
      Lo stesso discorso vale per Alice nel paese delle meraviglie. Tu, io e molte altre persone la trovano un’opera eccezionale per vari motivi, alcuni invece nutrono nei suoi confronti una grande antipatia. Nessuno però può negarne l’importanza.
      🙂
      L’augurio per una felice serata a te.
      ^____^

  6. il problema è che bisogna saper guardare nella propria fantasia… avere la conoscenza necessaria per capire il mondo capovolto che sta sopra di noi, o al di là di noi stessi, perché non sempre ne siamo capaci, e gli artisti lo sanno, per questo pongono agli altri le loro domande e regalano le loro risposte…

    • @il barman del club

      Non è poi così complicato vedere il mondo che non c’è. Basterebbe mettere da parte, ogni tanto, le rigide leggi a cui ci leghiamo: il disincanto, l’amarezza, la freddezza. E osservare quanto ci circonda con gli occhi di un bambino. Perché, in fondo, quella coscienza è sempre presente. È solo riposta in un angolo.
      🙂
      L’augurio per una serena giornata a te.
      ^____^

  7. Ho trovato il film di Tim Burton strepitoso.
    Gotico, riflessivo, adulto.
    Alice è un personaggio meravigliosamente sfaccettato.
    Come ognuno di noi. Il libro di Carrol ci insegna che nulla è come sembra. Noi stessi affrontiamo un viaggio per conoscerci che non finirà mai.
    E siamo tutti meravigliosamente folli.
    Un abbraccio serale

    • @mariella

      Adoro il personaggio e il genere gotico. Quindi non puoi che trovarmi d’accordo con te. Il libro è anche un invito alla follia, come giustamente osservi: perché senza di essa, saremmo soltanto degli involucri ripetitivi di noi stessi, incapaci di aspirare alla materia effimera e indispensabile dei sogni.
      🙂
      L’augurio per una serena giornata a te.
      ^_____^

  8. Mi piace moltissimo la favola di Alice nel paese delle meraviglie….. la storia, i personaggi, il messaggio.
    E mi è piaciuto molto anche il film di Burton (Io adoro praticamente tutti i film di Tim Burton!) e Johnny Depp è sempre un grande!
    Bellissima la frase del cappellaio matto: “La gente vede la follia nella mia colorata vivacità e non riesce a vedere la pazzia nella loro noiosa normalità!”
    Quanto è vero!!!!!
    Per VIVERE veramente una vita “colorata” è indispensabile una certa dose di follia!
    Mentre è da pazzi vivere una vita rinchiusa nella normalità, nelle abitudini, nel grigiore dei pensieri stereotipati, dei pregiudizi!!!
    Grazie per aver condiviso le tue riflessioni su questa bella favola 🙂
    Ciao, buon weekend
    Serena

    • @Serena di Enjoy Life

      Credo sia un’opera basilare della narrativa mondiale, per questo motivo viene ripescata con una certa frequenza e riproposta con l’ausilio di altri media, oltre alla scrittura di origine. Amo anche io Burton, insieme a Deep. Burton, dai tempi dei suoi Batman, specie il secondo; che venne paragonato alle pellicole di Fellini.
      Grazie per il tuo apprezzamento.
      🙂
      L’augurio per una serena giornata.
      ^____^

  9. Alice nel paese delle meraviglie mi ha sempre fatto uno strano effetto di “amore e odio”, seppur odio è una parola eccessiva, ma è giusto per rendere l’idea… sarà forse perchè non amo il genere “surreale”. Più che al film di Tim Burton, sono legata al cartone animato, che mi ha fatto sognare da piccola. Io penso che bisogna sfuggire al grigiore e restare in qualche modo ancorati alle favole, circondandosi sempre di colori, per non far morire il bambino che c’è dentro di noi ♥ Un carissimo saluto 🙂

    • @Viviana Re Fraschini

      Sì, sono consapevole che è un’opera che attira simpatie e antipatie. Resta comunque un pilastro, nel suo genere. E come osservi anche tu, ha una funzione importante: sia per il bambino, che per l’adulto con la speranza di restare fanciullo.
      🙂

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