“Il mio dottore dice che sto morendo.”
Nelle giornate trascorse dentro la clinica di Mark, il medico che più di ogni altro desiderava conoscere la verità, incontrai anche Michelangelo; uno degli ospiti più vecchi del complesso giunto alla fine della corsa che gli uomini chiamano ‘vita’.
“Ma io non temo la morte, lascerò dietro di me le mie opere. E quelle sì che sono immortali. Quelle sopravvivranno ai rigori del tempo, ai dottori e ai pazienti, ai geni e ai pazzi.”
“Perché hai voluto vedermi Michelangelo?”
“Volevo sapere se anche voi… voi che venite da un altro pianeta, dovete sottostare alla legge della morte”.
Nel suo letto di dolore riusciva a mantenere una lucidità a tratti, quando le pastiglie placavano la sua carne, cercava di nutrire lo spirito, prima di affrontare il fatale momento sempre più vicino.
Era affascinante discutere con Michelangelo, era in grado di descrivere dipinti, sculture, architetture con dovizia di particolari. Perché quello era il suo mondo e lo aveva esplorato a fondo. A suo modo anche lui era un alieno proveniente da un altro mondo. E ancora non smetteva di esplorare, neppure di fronte all’ultima porta prossima all’apertura.
“Su K-Pax esiste il termine della vita, esattamente come esiste sulla terra. Non vi diamo particolare importanza, lo accettiamo. È parte del percorso compreso nella nascita. Quando ce ne… andiamo, avviene con la consapevolezza del momento. In quell’istante valutiamo il cammino lasciato alle spalle, ogni cosa che abbiamo costruito. Perché questo è il senso della nostra esistenza; vivere intensamente ogni giorno dei nostri anni.”
Lui mi guardò con un cenno di comprensione, distendendo le labbra con un sereno sorriso a segnargli il volto.
“Io non temo la morte, lascerò dietro di me le mie opere. E quelle sì che sono immortali. Quelle sopravvivranno ai rigori del tempo, ai dottori e ai pazienti, ai geni e ai pazzi.”
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Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2016. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Giorgio de Chirico” hotels-sicily.net
L’interprete del film K-Pax, a cui è ispirato questo serial, è Kevin Spacey.
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Bello mio caro si potesse vivere( perchè questo è il modo giusto di viverla) la morte…serenamente, accettandola, lasciando qualcosa, poco tanto, mai nulla, a chi resta,e soprattutto lasciando la serenità a chi ci ascolta…
Stupendo post..Grazie e un sorriso notturno!
@nella crosiglia
È un fatto personale, come la nascita. La seconda però ti trova inconsapevole, mentre alla morte viene preparato durante la vita. Potrà essere ripugnante e odiosa, ma è meno spietata della vita, che non ammette scelta e ti obbliga a un percorso ad ostacoli (per buona parte, questi ultimi sono esclusiva colpa degli stessi uomini).
L’augurio per una serena giornata a te.
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Troppo breve per sprecarla a realizzare i sogni degli altri.
(Oscar Wilde)
bello.. 😉
@mairitombako
Grazie.
😉
Mai rimpiangere ieri. La vita è in te oggi, e tu costruisci il tuo domani.
(Ron Hubbard)
Bellissimo post. “Io non temo la morte, lascerò dietro di me le mie opere. E quelle sì che sono immortali. Quelle sopravvivranno ai rigori del tempo, ai dottori e ai pazienti, ai geni e ai pazzi.” Una leggerezza che si fa vita spensierata, saggezza pura. Bravo compagno di compleanno.
@Stefy71
La saggezza proviene dalla maturità, da una vita piena e ricca di esperienze, non necessariamente priva di rimpianti. Almeno mi piace pensarla così, compagna di compleanno. Sarebbe bello se la vita preparasse tutti noi, nessuno escluso, a una leggerezza finale.
L’augurio per una serena giornata a te.
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Morire non è nulla; non vivere è spaventoso.
(Victor Hugo)
Vero e condivido il tuo pensiero espresso sopra.
Per questa sua unicità dovremmo avere una morte il più responsabile possibile.
sherabuonaserata
@sherazade
Sarebbe da auspicare una serenità per ognuno, alla fine della corsa. Come giusto e ultimo tributo della vita.
L’augurio per una serena giornata a te.
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La vita è rincorrere il tempo.
(Carl Lewis)
mi piace l’idea di lasciare qualcosa che vada oltre la pazzia dei nostri tempi 😉
http://www.audreyinwonderland.it/
@audrey
Magari. Temo che la nostra “follia” possa durare molto a lungo, anche per i tempi a venire. Ma non è detto: con un po’ di ottimismo e fortuna…
😉
L’augurio per una serena giornata a te.
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Tutto scorre
Panta rei
(Eraclito)
quasi un andare incontro alla sua fine… forse serenamente? non so,… con consapevolezza pero… di restare immortale agli occhi di chi lo vede e chi ammira le sue oppere! bella albè!
@alessialia
Per un artista, o per un amante dell’arte come in questo caso, le opere sono quanto di più prezioso è possibile trovare lungo il corso della vita. Giusto o sbagliato che sia, esiste sempre un elemento maggioritario, rispetto agli altri.
L’augurio per una serena giornata a te.
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La vita è una lotta dalla quale non possiamo ritrarci.
(Padre Pio)
Intenso, mi piace come hai trattato l’argomento. Buona settimana, 65Luna
@65luna
Ti ringrazio. È un argomento molto delicato e di non facile stesura.
L’augurio per una serena giornata a te.
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La più grande ricchezza è la salute.
(Virgilio)
E’ bello sapere dove si sta andando… parlo per chi ha fede ovviamente, perché puoi appoggiarti a Dio con la consapevolezza che non sarai solo nemmeno in quel momento, e che è solo un passaggio per arrivare a Lui. Comunque parlando del tuo post, posso dire che è davvero emozionante… Bravissimo come sempre! 🙂
@Viviana Re Fraschini
Certamente. La fede è una cosa bellissima, perché ti permette di non sentirti solo nei momenti più cruciali della vita. Purtroppo, come giustamente osservi tu, non tutti la possiedono. E in quel caso occorre aggrapparsi a idee, forse, completamente differenti. L’importante è avere sempre qualcosa in cui credere.
Ti ringrazio per l’apprezzamento.
🙂
L’augurio per una serena giornata a te.
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Nulla è sprecato se fatto con Amore.
(Eduard Leon Word)
L’artista possiede questa straordinaria capacità di essere ricordato per le sue opere, perché purtroppo noi, ci dimentichiamo sempre dei nostri avi: dopo i nostri nonni il buio… ma perché? È vero, viviamo il presente; calcoliamo il futuro e lo vogliamo prevedere, ma e proprio ricordando il passato che possiamo costrure al meglio le nostre identità, e proprio ricordando i nostri avi più stretti che ci sentiremo gratificati per un giusto proseguimento. In fondo, potremmo organizzare un viaggio du K-pax… Che ne dici?
@il barman del club
In un certo senso io credo che gratificare le opere di artisti defunti, magari da parecchi anni o comunque non glorificati da vivi sia, da parte dell’estimatore un desiderio di riscattarsi nei confronti della persona. Una sorta di rimorso, se vogliamo, ma anche il comune senso di ipocrisia per chi non è più tra noi: quante volte, ai funerali, senti dire “che bravissima persona era” senza necessaria verità?
Grazie per il tuo intervento.
Preparo il raggio di luce per K-Pax.
😉
Non sarò mai troppo folle.
(Anton Vanligt)