Arriva Lila

Sembra una fata irlandese, magari una banshee uscita dai miti scozzesi. E invece no: è solo un nuovo progetto narrativo a cui sto lavorando. Sciagurata e un po’ folle, ingenua e caparbia troverà spazio, per ora, sopra le pagine del mio laboratorio di scrittura… prossimamente, — scrivevo così, all’inizio di questo stesso anno in un post pubblicato attraverso i vari social network dove sono iscritto. Dopo Belladonna, apparsa per la prima volta a febbraio, tocca al nuovo scritto presentato, molto essenzialmente, con le righe ripetute in apertura: Lila, per amici, parenti e conoscenti; Dalila, all’anagrafe. Occorre tenerlo bene a mente, perché lei non ama il suo nome proprio per esteso, come le ricorda Bozo – il primo compagno di avventura di cui, a breve, farai la conoscenza – la donna che fu la rovina di Sansone, portandolo a tradire fede e ideali: la più subdola e malvagia femmina della Bibbia. Se sia davvero figlia di questa descrizione, non lo anticipo. Tuttavia, se è vero quanto si dice sulle persone con i capelli rossi, sulla storia di Maria Maddalena, sulle poesie di Apollinaire e Baudelaire, oltre che su numerose altre testimonianze, le rosse sono femmine da prendere con le molle. Verità o mito, gli egiziani diffidavano di loro, nel Medioevo quel colore di capelli rappresentava il marchio della stregoneria ed era sinonimo di passione proibita, di tradimenti e animi infuocati. Persino oggi, nel disincantato ventunesimo secolo, c’è il sospetto che quando una donna cambia tinta di capelli nel colore rosso il tradimento è dietro l’angolo. Ovviamente nulla di tutto ciò è mai stato scientificamente provato: le dicerie si accompagnano alle infinite altre che, da sempre, abitano il pregiudizio umano. Ho avuto difficoltà, stavolta, a visualizzare il volto e il corpo che, abitualmente, caratterizzano le fattezze delle mie eroine: in parte a causa della giovanissima età e di una chioma scarlatta non immediata, nelle attrici in erba. Alla fine, la scelta è ricaduta sulla piccola Chloë Grace Moretz, celebre per l’irriverente Kick-Ass, Amityville Horror e per Hugo Cabret: simpatica, abile nello sberleffo e smorfiosa quanto basta. Al momento di ideare questa nuova serie ho tenuto in considerazione quanto sopra ricordato e molto di più.
Da bambino seguivo una serie di cartoni animati che adoravo: Bia, la sfida della magia. Chi ha superato la quarantina, oppure chi ha avuto la fortuna di vederne, come me, le repliche non ha bisogno di presentazioni. Bia è una streghetta quindicenne, scesa sulla terra per intraprendere un apprendistato nelle arti occulte e diventare la prima pretendente al titolo di Regina delle Streghe. Il cartoon è molto divertente, frizzante e, in alcune situazioni, persino piccante. Lila è figlia naturale di quelle atmosfere, ma soltanto nello spunto e in qualche accennato frangente: nulla di più e nulla di meno. Volevo creare un serial votato al fantasy, meglio ancora al dark fantasy: ne è venuto fuori un testo ben diverso dai presupposti iniziali, dove il genere pare voler sbeffeggiare se stesso e compare appena di sbieco, in chiave adulta. Dalila – pardon Lila, perché non è il caso di farla arrabbiare – non vive in un cartone animato ma nel nostro stesso mondo con pregi, difetti, gioie e angosce di noi tutti. Abita in una Torino da sempre accostata alle arti occulte e le insegue, senza mai perdersi d’animo. È l’allegoria delle fiabe e dei sogni, il pretesto della storia, come spesso scrivo. E, sullo sfondo, non c’è solamente il capoluogo piemontese, perché i sogni non hanno confini: vanno desiderati, bramati, mai dimenticati. Sono come aquiloni leggeri, seguono il sottile e invisibile sentiero del vento, ci portano verso l’orizzonte lontano solo per rammentarci che, alla fine, il filo sottile è legato, indissolubile, alla nostra mano. C’è quindi una ragazza dai capelli rossi e le efelidi ad attenderti, dietro la porta: ci sono Arturo e Bozo, Carmilla e Baron Turbe.
Dissacrante, impertinente, ingenua e libera c’è la voglia di esaudire i desideri. Lila sta arrivando.

Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2017. Tutti i diritti riservati.
Immagini © Copyright aventi diritto: “Ragazza capelli rossi e Chloë Grace Moretz” dalla rete.

36 risposte a “Arriva Lila


  1. ****************************************************************************************************
    ————————————– Non me lo chiedere ————————————-
    Qual è il libro più bello che hai scritto?
    Quale dei tuoi titoli mi consigli?
    Di questo e altro, ne scrivo QUI
    … e lascia il tuo commento su albertocamerra.com
    😉
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  2. Nell’aria, sulle valli, sotto le stelle, sopra un fiume, uno stagno, una strada, volava Cecy. Invisibile come nuovo vento di primavera, fresca come il respiro del trifoglio che si alza dal campo al crepuscolo, volava.
    (Ray Bradbury)

  3. Wow! Non vedo l’ora. Ho sempre amato i capelli rossi naturali… mia nonna era una rossa vera. E ho superato i 40 per ricordare le tue citazioni. Bella Lila, già mi affascina e mi intriga. C’è quindi una ragazza dai capelli rossi e le efelidi ad attendermi e io aspetto… Poi Torino la trovo una città magica. Complimenti compagno di compleanno.

    • @Stefy71

      Io, in sincerità, non ho sviluppato da molto tempo questo apprezzamento verso i capelli rossi e le efelidi. Ma, probabilmente, come accade per molte cose, era lì, inconscio e latente, pronto ad esplodere oggi più di ieri. Torino è la città migliore, per questo tipo di tematiche, anche sé mi occorre solo come “piattaforma” iniziale. Poi la serie toccherà tutt’altro luogo.
      Grazie, compagna di compleanno.
      L’augurio per una serena giornata a te.
      ^_____^

  4. Quanto mi è simpatico questo tuo nuovo personaggio caro Keypaxx, un po’ perchè quando ero ragazzina avevo i capelli rossi e le efelidi e non è stata vita facile , credi, da rosso malpelo, a strega di donna.
    Ora ho perso molto smalto , ma le donne dai capelli rossi mi sono sempre state molto simpatiche e non vedo l’ora di leggere questo tuo romanzo , che bazzica pure nell’occulto, in questa Torino brumosa che sa di mistero e di sogno.
    Ben venga la tua eroina che diveneterà anche la nostra.
    Sorriso speciale serale!

    • @nella crosiglia

      Sì, come ho scritto, la serie di racconti brevi, partirà da Torino. Poi si trasferirà in un’altra città e in una regione altrettanto caratteristica, quanto quella piemontese. È un lavoro atipico, rispetto ai precedenti; racchiude in sé molte loro peculiarità ma con una diversa amalgama.
      Spero davvero che Dalila, opps… Lila, possa piacerti.
      🙂
      L’augurio per una lieta serata a te.
      ^_____^

  5. Poi Desiderata divenne una strega. E uno dei vantaggi minori dell’essere una strega è sapere esattamente quando morirai, perciò puoi indossare la biancheria che preferisci. (Il che la dice lunga sulle streghe.)
    (Terry Pratchett)

  6. Buongiorno Lila benvenuta.
    Un unico dubbio sul colore dei capelli di Maria Maddalena che viene rappresentata quasi sempre molto scura o forse è stata una mia impressione.
    Io che ho sempre molto giocato con i miei capelli proprio in questo periodo sono di un bel colore biondo rosso tiziano lunghi oltre le spalle quasi sempre raccolti per comodità😊
    sherabbraccicari

    • @sherazade

      Non saprei darti conferma, sulla tonalità dei capelli di Maria Maddalena. Le notizie sono contrastanti. Di certo, ai tempi non esisteva la possibilità di tingerli.
      😉
      Buon rosso anche a te, allora.
      Felice fine settimana.
      ^____^

    • Permettimi di contraddirti gli antichi Egizi anzi le loro donne già utilizzavano l’henné e nell’antica Roma con piante e cenere tingevano i capelli dal rosso al blu che andava molto di moda soprattutto tra le donnine allegre!
      Buonissimo fine settimana anche a te.
      sherabbraccicari

    • @sherazade

      Una persona che ritiene di non aver bisogno di spunti altrui, è una persona che ripeterà soltanto se stessa: è grazie al confronto con gli altri che possiamo crescere. A volte di qualche centimetro, a volte di mezzo millimetro. Ma si cresce.
      😉

    • Key
      Un fiore può offrire uno spunto un lampo un pianto lontano di bambino qualsiasi cosa se ascoltiamo bene crea una trama senza necessariamente input altrui che se poi vengono ben vengano😘

  7. A quanto dicono la rossa colpisce sempre 🙂
    Quindi aspettiamo di conoscere questo interessante e nuovo personaggio che, magari, ci svelerà anche la storia dietro il suo nome da non abbreviare 🙂

    • @Paola S.

      Spero che la rivelazione relativa al nome venga di sua spontanea volontà: io non gliela chiedo. Se un gatto rosso è da prendere con le molle, non oso immaginare una teenager dai capelli cremisi.
      😛
      Felice fine settimana a te.
      ^____^

    • @audrey

      E presto la conoscerai, Lila. Posso solo ribadire che è un personaggio piuttosto diverso, dai precedenti. Pur racchiudendo molte delle loro caratteristiche, si discosta decisamente dagli altri.
      😉
      Felice proseguimento di giornata a te.
      ^____^

    • @Luci@

      Non è un libro, ma un serial che pubblicherò qui, online, come spiego nell’articolo. Tuttavia, in un futuro prossimo, chissà…
      Felice fine settimana a te.
      ^___^

  8. Le streghe non sono mai esistite, tranne che nella mente delle persone. Tutto quello che c’era nei tempi antichi era alcune donne e uomini che hanno creduto nelle cure a base di erbe e nel folklore e nella voglia di volare. Streghe? Siamo tutti streghe in un modo o nell’altro. Siamo tutti streghe sotto la pelle.
    (Ian Rankin)

    • @65luna

      Grazie per l’apprezzamento, ma io c’entro poco: i personaggi pretendono i nomi che hanno, se li cuciono addosso, per fortuna. Così faccio meno fatica.
      😉
      Un augurio per una serena domenica a te.
      ^____^

  9. ti racconto un aneddoto: al supermercato stavo passando alla cassa con due birre, una rossa e una bionda. La rossa non si riusciva a farla segnare, tanto che la cassiera dovette battere il codice manualmente, mentre la bionda lo lesse all’istante, cosicché la ragazza della cassa ridendo mi disse: “…e sì, le bionde sono sempre subito disponibili, mentre delle rosse non bisogna mai fidarsi…” 🙂

    • @il barman del club

      Ah, ah, ah, ah… grazie! Splendido aneddoto.
      😀
      Non so se, nella realtà, sia davvero così ma è sicuramente suggestivo immaginarlo. Perlomeno per dare un senso alle leggende che, come ben sappiamo, celano sempre un fondo di verità.
      😉

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