Perduto il portafoglio e il telefonino, Lila cercava il modo migliore per lasciare Napoli e il quartiere di Fuorigrotta. Sulla sinistra i boschi spingono fino a un monte assolutamente rispettabile, cinto dalla riga bianca di una strada e sulla cima del quale biancheggiano le mura di un antico castello. Credo che questa collina si chiami Monte Sant’Angelo, diceva Sigmund Freud, aveva letto la ragazza dai capelli ramati, da qualche parte di una guida turistica prelevata in un angolo della strada. In realtà, Lila si sentiva piuttosto scoraggiata: era scesa dal Piemonte per trovare la giusta direzione sulla strada della magia.
Per la prima volta, da quando si era incaponita in tal senso, iniziava a temere che la zia Costanza non avesse tutti i torti: l’occulto non esiste e se dovesse, per assurdo, esistere sul serio, come pensi di poterlo trovare tu? Non si chiamerebbe così! Le diceva la sorella della madre, che l’aveva adottata da bambina, insieme al fratello Arturo. Lila rimase seduta sul bordo del marciapiede, pensando al fratellino rimasto da solo, su al nord perché lei, da irresponsabile, aveva preferito seguire i propri impulsi. Finora, la ragazza aveva collezionato delusioni di ogni tipo, passando da fasulle messe nere a grotte infestate da fantasmi con le lenzuola bucate. In alcuni frangenti, Lila aveva rischiato la propria incolumità fisica, delle relazioni sessuali non consenzienti con sconosciuti e persino l’innocenza del fratello minore Arturo: l’aveva scampata, spesso, per un soffio. Adesso non le sarebbe dispiaciuto immergersi in una nuova esperienza senza dover correre i soliti rischi. Sperava nel mago Hudinni: uno stralunato ometto, più basso di lei, che vestiva in frac e non conosceva un’acca della lingua inglese.
«Vuole dire Houdini, il celebre illusionista. Lei ha scelto di chiamarsi come l’uomo delle fughe impossibili?»
Aveva domandato lei.
«Hudinni, certo. Hudinni. Io che ho detto, peccerella*?»
Aveva risposto lui.
Tentennante, ma senza niente di meglio da escogitare Lila si era aggregata al buffo ometto. Perché no, si disse, come dice zia, devo vedere l’occulto per essere sicura che esista: chi meglio di un prestigiatore potrebbe indicarmi la via?
Hudinni, sebbene in apparenza innocuo, evidenziò subito un difetto pesante: fumava come un turco. Lila dovette riempire le tasche della salopette bluette, che indossava sopra una t-shirt verde come il colore dei suoi occhi, con pacchetti di Marlboro.
«Allora, vi mostro come una sigaretta abbia una vita breve. Anzi, brevissima. Voi l’accendete, la portate alle labbra e puff, svanisce via come un coriandolo soffiato dal vento» disse Hudinni, accendendo una sigaretta dopo l’altra, accanto a un banchetto che aveva improvvisato in mezzo alla strada: fuma di qua, fuma di là, i pacchetti venivano consumati che era un piacere. Lila vide le tasche svuotarsi con una velocità sbalorditiva, passando ogni singola sigaretta al buffo ometto. Tra qualche applauso e qualche mormorio di apprezzamento, il numero di sparizione della sigaretta proseguiva senza intoppi e il piattino sopra il banchetto si riempiva di monete. Andarono avanti così. L’odore di fumo divenne insostenibile, per Lila, sul finire della serata: non capiva da dove provenisse. Guardò verso i piedi, le sneakers rosse con le strass, e vide uscire degli sbuffi grigi: le sue scarpe stavano fumando. Hudinni le tirò un’occhiataccia. Ma Lila, insieme al fumo, avvertì anche delle ondate di calore alle piante dei piedi e urlò spaventata.
«Stàtti cìttu**, peccerella. Cìttu. Cìttu!» le disse il mago, allarmato per il rischio che la gente scoprisse il suo trucco.
«Eh? Se credi che me ne stia qui a farmi bruciare dalle tue sigarette, sei davvero un illusionista illuso» gli rispose Lila. Tolse le sneakers e gliele scagliò dietro, imprecando contro la nicotina, i maghi improvvisati e chi non conosceva l’inglese.
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*Ragazza
**Stai zitta
Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2017. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Red Hair Girls” archivio web
Nella ideale parte di Lila ho scelto dal 2017 Chloë Grace Moretz.
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Bellissimo post, sai sempre come regalare emozioni. Complimenti.
@Stefy71
Grazie, compagna di compleanno.
Felice giornata a te.
^___^
Strappa all’uomo medio le illusioni di cui vive, e con lo stesso colpo gli strappi la felicità.
(Henrik Ibsen)
Attenta la ragazza eh…
buona giornata Key 🙂
@tramedipensieri
Attentissima. E ci ha pensato la cenere fumante a darle un’ulteriore spinta.
😛
Felice giornata a te.
^____^
Che strano quando un’illusione muore. E’ come se avessi perso un bambino.
(Judy Garland)
Come vorrei già leggere tutto questo tuo romanzo impregnato di magia, di scanzonatura, si sesso e di vita vissuta e quando arrivo alla fine del tutto ricomincio da capo per vedere se qualcosa mi è sfuggito e trovo sempre qualcosa di nuovo.
Bellissimo.
un sorriso della sera
@nella crosiglia
Non è un romanzo, ma una serie a racconti brevi che pubblico online. Sono comunque felice che ti piaccia e, di certo, tengo presente la tua preferenza: per il futuro, chissà, potrebbe anche sbocciare in qualcosa di editoriale.
😉
L’augurio per una serena giornata a te.
^____^
Nulla è più facile che illudersi, perché ciò che ogni uomo desidera, crede anche che sia vero.
(Demostene)
Una fanciulla ingenua è un ciarlatano.
Binomio di successo.
Sherabuonagiornata
* e un..
@sherazade
Forse sì. Ma un binomio che può durare nel tempo… come spezzarsi rapidamente, se la fanciulla è meno ingenua di quanto sembri.
😉
Felice giornata a te.
^____^
…piove.
Teniamoci al coperto ed Evitiamo queste pozzanghere.
Buona giornata ricambiata caro Key Paxx
@sherazade
Pioggia al nord e neve al centro. Direi che l’anticipo d’inverno è ormai su di noi.
😉
😷raffreddori e naso che… piange goccioline.
🌷
@sherazade
Coraggio. È il periodo. Niente abbraccio, però… ho già “dato”…
😛
Brrrrrrr !!!
E se ogni cosa fosse un’illusione e nulla esistesse? In questo caso io sicuramente ho pagato troppo caro il mio tappeto
(Woody Allen)
Brava, Lila! sa far cadere certe maschere altrui. Non è facile divenire complici degli imbroglioni ed è sempre meglio fuggire a gambe levate, anche senza scarpe 🙂
buona nuova settimana, Key.
@ili6
Concordo con te. Quando ci sono di mezzo gli imbroglioni, e nella nostra società ne elargiamo esempi a piene mani in ogni campo, ahimè, occorre tenersi alla larga persino scalzi (anche perché, se non stiamo davvero attenti, le scarpe se le prendono loro).
🙂
L’augurio per una solare settimana a te.
^_____^
Non c’è fine all’illusione. La vita è un susseguirsi di stati d’animo, come un filo di perle, e quando noi passiamo attraverso di essi, si dimostrano essere delle lenti colorate che dipingono il mondo con le loro tinte, e ciascuno di essi ci mostra solo quello che è contenuto nel suo raggio focale
(Ralph Waldo Emerson)
Mi intriga leggere lila! Ciao e grazie,65Luna
@65luna
Lieto che sia così, per il mio nuovo personaggio.
🙂
L’augurio per una serena giornata a te.
^___^
Non separarti dalle illusioni. Quando se ne saranno andate, può darsi che tu ci sia ancora, ma avrai cessato di vivere.
(Mark Twain)
ahah bellissima la conclusione! mi piace questo nuovo personaggio e sono curiosa di scoprire cosa lo aspetta 😉
http://www.audreyinwonderland.it/
@audrey
Grazie. Le aspetta ancora uno scorcio di viaggio, dopo questo. Poi il ritorno a casa… ma sarà uno scorcio pieno di… sorprese.
🙂
Un sorriso a te per la serata.
^____^
quando in pezzi come questo, oltre alla scorrevolezza del linguaggio, si aggiunge un’ironia per niente banale, la risposta del lettore non può che essere di soddisfazione completa. Tra l’altro piace molto l’idea di questi episodi autoconclusivi che formano una storia intera sopra una figura intrigante e vivace, la quale stimola in tutti i sensi.
@il barman del club
Sì, l’idea stavolta è questa, rispetto al passato: racconti brevi autoconclusivi ma strettamente legati da un’unica trama che si snoda lungo l’arco della stagione. Un po’ quello che accade in alcune serie televisive. Lila è un personaggio particolare, rispetto ai precedenti, che rapisce il lettore, come mi confermi, ma anche l’autore.
🙂