Un funambolo è un equilibrista pronto a sfidare le leggi della gravità. Molti ne provano invidia, perché consapevoli di non poter sfoggiare la medesima dose di incoscienza. Molti provano ammirazione, perché consapevoli che una simile incoscienza è dote rara. Altri lo considerano solo un povero matto, destinato a giudizi critici e possibili fallimenti. Perciò, la qualità che lo rende capace di attirare gli sguardi è la sua sfrontata imprudenza: il funambolo si mette in situazioni pericolose, incurante dei possibili danni. Se non le trova, le provoca. È soltanto il brivido del rischio a muoverne i passi sopra un filo sottile sospeso nel vuoto? Chi può dirlo. Di sicuro, lassù, il funambolo è da solo. In balia dei capricci del vento. Affrontare un nuovo progetto scritto è come camminare su quel filo. Nessuno può sapere come si svilupperà quel percorso: non lo sapranno i lettori, finché non avranno voltato l’ultima pagina e non lo saprà nemmeno l’autore, finché non avrà messo la parola fine al lavoro.
Il progetto fucsia, titolo provvisorio, in codice, molto distante da quello definitivo, nasce dopo alcune discussioni con la mia editor. L’embrione di questa idea si evolve durante la lavorazione di Luna senza Inverno, il mio penultimo libro, riflettendo sulla figura di Tami, interprete principale di quelle pagine. Ho iniziato a svilupparlo tra la primavera e l’estate del 2014, in varie fasi. Scrittura e successive elaborazioni del testo, si sono protratte per il resto dell’anno. Terminata la prima fase, mi sono dedicato ad altro, scrivendo il racconto Caprice e il cavaliere. Volevo permettere al progetto fucsia di assorbire lo slancio iniziale, chiudendolo in un cassetto per rivolgere le mie attenzioni all’albina di Pontorson, Caprice. La seconda fase ha preso il via nella primavera del 2015, seguita dalla terza che è proseguita sino all’estate. La quarta e ultima fase è iniziata e si è conclusa nell’autunno dello stesso anno.
Subito dopo è partito l’editing, che è tuttora in corso, e che richiede un nuovo lungo periodo di gestazione.
Ci vuole così tanto tempo per finire un libro? Sì e no. Dipende dal libro. I fattori che ne determinano la chiusura sono molteplici, occorre tener conto anche degli imprevisti. Alla base di questo, bisogna aggiungere la volontà dell’autore.
Progetto fucsia nasce dal genere rosa, in altre parole quella categoria letteraria che narra storie d’amore concentrandosi sul loro intreccio, composto da avventure e intrighi, destinato però a un lieto fine. Dal rosa si discosta per affacciarsi al rosso dell’erotismo. C’è chi, per ottenere il fucsia come colore, mischia in parti diverse il rosso e il bianco: quest’ultimo, per antonomasia, è il colore della purezza. Se accostiamo peccato (rosso) e innocenza (bianco), otteniamo un fucsia, che solo all’apparenza potrà ricordare un rosa.
Complicato? No, solo sulla carta.
Mi armo perciò di asta e filo e torno lassù, in equilibrio, per proseguire con il lavoro. Tra peccato e innocenza, sperando di arrivare dall’altra parte ancora incolume, sfidando la sorte e l’incoscienza.
Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2016. Tutti i diritti riservati.
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