Il progetto fucsia

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Un funambolo è un equilibrista pronto a sfidare le leggi della gravità. Molti ne provano invidia, perché consapevoli di non poter sfoggiare la medesima dose di incoscienza. Molti provano ammirazione, perché consapevoli che una simile incoscienza è dote rara. Altri lo considerano solo un povero matto, destinato a giudizi critici e possibili fallimenti. Perciò, la qualità che lo rende capace di attirare gli sguardi è la sua sfrontata imprudenza: il funambolo si mette in situazioni pericolose, incurante dei possibili danni. Se non le trova, le provoca. È soltanto il brivido del rischio a muoverne i passi sopra un filo sottile sospeso nel vuoto? Chi può dirlo. Di sicuro, lassù, il funambolo è da solo. In balia dei capricci del vento. Affrontare un nuovo progetto scritto è come camminare su quel filo. Nessuno può sapere come si svilupperà quel percorso: non lo sapranno i lettori, finché non avranno voltato l’ultima pagina e non lo saprà nemmeno l’autore, finché non avrà messo la parola fine al lavoro.
Il progetto fucsia, titolo provvisorio, in codice, molto distante da quello definitivo, nasce dopo alcune discussioni con la mia editor. L’embrione di questa idea si evolve durante la lavorazione di Luna senza Inverno, il mio penultimo libro, riflettendo sulla figura di Tami, interprete principale di quelle pagine. Ho iniziato a svilupparlo tra la primavera e l’estate del 2014, in varie fasi. Scrittura e successive elaborazioni del testo, si sono protratte per il resto dell’anno. Terminata la prima fase, mi sono dedicato ad altro, scrivendo il racconto Caprice e il cavaliere. Volevo permettere al progetto fucsia di assorbire lo slancio iniziale, chiudendolo in un cassetto per rivolgere le mie attenzioni all’albina di Pontorson, Caprice. La seconda fase ha preso il via nella primavera del 2015, seguita dalla terza che è proseguita sino all’estate. La quarta e ultima fase è iniziata e si è conclusa nell’autunno dello stesso anno.
Subito dopo è partito l’editing, che è tuttora in corso, e che richiede un nuovo lungo periodo di gestazione.
Ci vuole così tanto tempo per finire un libro? Sì e no. Dipende dal libro. I fattori che ne determinano la chiusura sono molteplici, occorre tener conto anche degli imprevisti. Alla base di questo, bisogna aggiungere la volontà dell’autore.
Progetto fucsia nasce dal genere rosa, in altre parole quella categoria letteraria che narra storie d’amore concentrandosi sul loro intreccio, composto da avventure e intrighi, destinato però a un lieto fine. Dal rosa si discosta per affacciarsi al rosso dell’erotismo. C’è chi, per ottenere il fucsia come colore, mischia in parti diverse il rosso e il bianco: quest’ultimo, per antonomasia, è il colore della purezza. Se accostiamo peccato (rosso) e innocenza (bianco), otteniamo un fucsia, che solo all’apparenza potrà ricordare un rosa.
Complicato? No, solo sulla carta.
Mi armo perciò di asta e filo e torno lassù, in equilibrio, per proseguire con il lavoro. Tra peccato e innocenza, sperando di arrivare dall’altra parte ancora incolume, sfidando la sorte e l’incoscienza.

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Grazie, preferisco un libro

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Immagino ti sembrerà un po’ insolito pensare già al prossimo Natale. Se hai deciso di regalare un libro a un tuo conoscente, amico, collega, parente o famigliare, penserai che di tempo a disposizione ne hai ancora. A maggior ragione se sei tra quelle persone che, per principio, non intendono regalare nulla. Eppure ci sono delle situazioni impreviste, come una cena o un appuntamento inevitabile, dove presentarti senza un piccolo omaggio rischia di tramutarsi in una brutta figura. È poi difficile indovinare il regalo migliore, se non conosci abbastanza bene la persona. Una pianta? Morirebbe, se il destinatario non possiede un minimo di pollice verde. Un profumo? Arduo trovare la fragranza adatta a ogni esigenza, se sbagliata potrebbe rimanere nel cassetto. Un libro, come scrivo in apertura, è sempre un oggetto gradito: può persino essere letto dal compagno di chi lo riceve, rimane per sempre. Può diventare un amico prezioso. Sfiorare il cuore e penetrare nella mente del lettore, come nessuna pianta e nessun profumo riuscirà mai – anche perché destinati a una durata molto inferiore -. Se temi che il celebrato scrittore di copertina possa, per qualche motivazione, risultare poco gradito, la soluzione migliore è puntare su un emergente. Su qualcuno che non ha ancora raggiunto la piena fama. Ecco quindi, in questo caso, è bene pensare al libro con ampio anticipo: un emergente non ha la stessa visibilità e diffusione di uno scrittore affermato, se attendi gli ultimi giorni non riuscirai ad averlo attraverso la tua libreria di fiducia. I miei titoli sono sempre disponibili in formato digitale e, volendo, qualcuno potrebbe scaricarli persino alla vigilia di Natale. Discorso diverso per il formato cartaceo, come saprai se mi segui da tempo. Di recente, inoltre, come ho scritto su questo post, sono approdato a un nuovo editore. Mi occorreva un partner capace di soddisfare gli ordini in qualsiasi parte del paese.
Caprice e il cavaliere, il mio nuovo titolo, uscito nel mese di marzo in formato digitale e da settembre in formato cartaceo, è ordinabile in oltre 4.500 librerie sparse per tutta Italia.
Se appartieni a quelle persone che non amano acquistare online, puoi recarti presso la tua libreria di fiducia e richiederlo, ricordandoti di ricopiare il titolo (Caprice e il cavaliere), il nome autore (Alberto Camerra), l’editore (Youcanprint Edizioni) e il codice ISBN (978-88-93065-28-3). Con questi dati, il libraio non avrà alcuna difficoltà a farti avere il libro. Dovrai però pazientare dalle due alle tre settimane. Perciò, per non avere problemi, meglio richiederlo subito.
Per gli altri miei titoli, pubblicati in formato cartaceo con l’editore precedente, le cose sono un po’ diverse: se preferisci ordinare in libreria Luna senza Inverno, Al & Bo – la costola di Adama e Fiori nella Neve, – Esdy è solo in digitale – possono essere richiesti attraverso un IBS BookShop – ce ne sono dieci, in Italia -. Ma per questi tre titoli, la soluzione migliore e più rapida resta l’acquisto online.
Se ancora non hai letto uno di questi quattro libri su carta, se ti occorre aiuto per individuare la libreria più vicina, non esitare a scrivermi QUI.
Ti ringrazio anticipatamente per l’interesse e per l’eventuale appoggio concreto.
Nel frattempo, mando avanti i miei ordini. Perché sì, preferisco sempre regalare un buon libro.

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ADSL, quello che non avrei voluto scrivere

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Se sei un amico o un’amica avrai notato la mia latitanza sulle tue pagine e, forse, in misura minore i mancati aggiornamenti di questo blog. Il motivo è molto semplice: la linea adsl fornitami da Wind Infostrada è diventata un autentico calvario che mi impedisce, o mi rende penose, persino basilari operazioni come la lettura della posta elettronica. Navigare, rispondere ai commenti, di conseguenza, è quasi un’utopia; il solo Twitter si dimostra meno ostico. Riesco a pubblicare questo post dopo numerosi e falliti tentativi. Ma era necessario. Spero che la mia personale esperienza possa tornarti utile nel caso tu debba scegliere un nuovo gestore di rete. Sono cliente di Wind Infostrada, tra alti (pochi) e bassi (molti) da oltre dieci anni. Non nego le mie responsabilità. Ne ho qualcuna molto grave, lo ammetto: pago regolarmente ogni bolletta e sono una persona estremamente fedele. Sì, hai letto bene: queste peculiarità vanno lette negativamente, almeno da un gestore di rete. Sarebbe meglio seguire la moda: diventare morosi e infedeli, perché questo costringerebbe il gestore adsl a dedicarti la sua completa attenzione. Ma andiamo per ordine. Perché questo mio post potrebbe esserti utile? Il motivo è presto detto (scritto): sto per fornirti le chiavi necessarie – dal mio punto di vista – per scegliere il giusto provider. Non sono frutto della mia immaginazione, ma della testimonianza di alcuni capaci tecnici.
A) Devi scoprire a chi appartiene la centrale telefonica a cui sarai collegato; spesso sono proprietà della telecom (tim), che fornisce in affitto la gestione della linea ad altri provider (infostrada, fastweb ecc.). Se il tuo gestore internet è in virtuale (affitto), la tua linea sarà scavalcata dal gestore proprietario e sarà di qualità, sempre, inferiore e incostante. Potrai godere di picchi particolari e periodi senza problemi, ma alla lunga resterai un utente a rischio. E nulla potrà fare il provider virtuale. Va precisato che non tutte le centrali sono telecom: potresti avere la fortuna di sottoscrivere un contratto con un altro gestore proprietario.
B) Devi scoprire dove si trova la centrale telefonica, perché se supera i quattro chilometri di distanza da casa tua, il segnale adsl sarà molto scarso, probabile fonte di problemi o comunque di una velocità modesta. Scoprire dove è ubicata la centrale è meno difficile e più sicuro, rispetto al punto A). Ti è sufficiente inserire il tuo numero telefonico nell’apposito spazio a questo link.
Tralascio le considerazioni sulla serietà di qualcuno che, pur sapendo i limiti del proprio servizio, convince gli utenti a sottoscrivere contratti che porteranno solo a infiniti disservizi e a una perdita economica da parte dell’utenza stessa.
Se hai la fortuna di essere collegato a internet tramite fibra ottica e non con i vecchi cavi telefonici, i tuoi problemi di rete dovrebbero essere inferiori. Specie se la copertura del segnale ti viene garantita dal provider.
Io proseguo nel calvario. Sono in attesa del cambio di gestore, però i tempi necessari mi sono sconosciuti perché nessun operatore sembra in grado di indicarmeli con precisione. Spero di ritrovarti qui, a riempire con le tue gradite parole lo spazio che io, al momento, non posso più colmare. A presto.

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Programmi a breve e medio termine

kspacey

A inizio 2015, in questo post, ho scritto di come il blog avrebbe intrapreso una direzione diversa rispetto al passato. Se mi hai seguito, nel corso dei mesi successivi, avrai notato come ho ampliato le tematiche proposte; offrendo un minor numero di racconti brevi e aumentando gli articoli inerenti al dietro le quinte della mia produzione. Pensavo, e ne sono ancora convinto, che al lettore possa piacere conoscere il percorso svolto per arrivare alla pubblicazione di un libro. Esattamente come accade a me quando scopro i retroscena di un nuovo manoscritto. Non ho però la presunzione di ritenere questa scelta ineccepibile: ogni strada comporta un rischio. Nel caso di un blog l’azzardo si traduce nel numero di visitatori e commentatori: se aumentano, l’idea di partenza era buona, se diminuiscono probabilmente è da rivedere. Sebbene, negli ultimi anni, il numero di commenti e visite sia in progressivo calo per molteplici motivi. Mi ero fissato un limite minimo, sceso sotto il quale avrei deciso che il guadagno (commento) non ripagava lo sforzo (post), agendo così di conseguenza (chiusura). Sono ancora qui, per adesso. Perplesso ma caparbio, da bravo capricorno. Il tempo dei duecento e passa commenti a post, vissuto su Splinder, così come il centinaio dei primi tempi su WordPress, sembra lontano, perlomeno per questo blog. È scemata anche – non da parte mia però e nemmeno da parte di molti cari blogger – la cortesia di ricambiare i commenti ricevuti sul proprio blog, come se questo fosse troppo dispendioso e non alla portata di chiunque. Dovrò rivedere, mio malgrado, la posizione di elargirne tanti anche a chi ne offre pochissimi. Ma cerco lo stesso di guardare avanti, abbracciando l’affetto dei veri amici: coloro che commentano, anche solo con poche sincere parole, e mi sostengono concretamente acquistando le pubblicazioni. Proprio per te, che stai leggendo queste righe, ha un senso provare a continuare: perché è il solo modo che conosco per ricambiare l’affetto ricevuto. Quindi, da ora e nei prossimi mesi, ho intenzione di proporre ancora degli articoli che amplieranno le tematiche scelte nelle mie pubblicazioni editoriali, ma anche di postare dei nuovi racconti brevi e autoconclusivi composti da una o due cartelle ciascuno. La novità non riguarderà il ritorno di una singola serie proposta in passato, bensì la pubblicazione di due serial conosciuti che si alterneranno per buona parte dell’autunno. Questo è quanto sarà possibile vedere seguendo gli aggiornamenti del blog. Quella che non si vedrà sarà invece la lavorazione al nuovo libro, un romanzo di cui ho costruito l’ossatura principale e che mi sta impegnando alacremente. I contenuti del romanzo saranno differenti, rispetto alle mie pubblicazioni passate. Personaggi, ambientazione, tessuto sociale e persino punto di vista del narratore saranno qualcosa di nuovo. Discorso diverso, invece, sarà per chi segue queste pagine in rete e potrebbe averne avuto un assaggio. È prematuro scrivere di più, a questo riguardo. Perché le tempistiche che separano il frutto del prossimo lavoro, alla data di presumibile uscita, sono ancora sconosciute. Ho fiducia di riuscirci entro la primavera del prossimo anno, ma la data potrebbe subire un ulteriore slittamento. Per il momento, se mi hai seguito sin qui, spero potrai ancora prestarmi la tua attenzione e proseguire così lungo un sentiero in salita, circondato dai biancospini e dai fiori selvatici. Lassù, da qualche parte, dietro le ultime frasche e tra il profumo dei gelsomini, ho sentito di un bel punto di osservazione, sopra una roccia a spiovente sulla valle. Pare che il tramonto, su quella cima, sposi il rosa all’arancio, ammiccando al verde, offrendo un azzurro carico di promesse per il domani.

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Racconto lungo in arrivo

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Come avrai notato ho variato l’impostazione di questo blog cambiandone i contenuti. Rispetto a un tempo, quando nella maggior parte dei post offrivo racconti autoconclusivi e a puntate, oggi propongo anche articoli diversi. Sono scritti, ad ogni modo, sempre collegati alle mie pubblicazioni e che hanno una funzione di approfondimento. Io amo leggere i retroscena che si celano dietro una produzione artistica: vado letteralmente ghiotto per i contenuti extra inseriti nei dvd dei lavori cinematografici, dove attori e registi raccontano aneddoti, spesso divertenti, in cui spiegano per quale motivo una pellicola abbia preso una direzione invece che un’altra. Trovo interessante conoscere le difficoltà e gli elementi d’ispirazione che sono alla base di ogni recitazione e regia. Per cinema e tv, oltre all’attività dietro le quinte offerta sui dvd, possiamo usufruire, grazie ai nuovi canali digitali terrestri, di filmati speciali girati con sempre maggior cura. Situazione analoga è quella teatrale e musicale, dove l’impatto visivo gioca un ruolo fondamentale. Differente è la parte ricoperta dalla scrittura che ha, invece, numerose mancanze da questo punto di vista. Se la commedia, il disco o il film sono tratti da un libro, forse allo scrittore, se famoso, è destinata una parte di intervento marginale. Altrimenti l’autore resta nell’ombra. Sotto certi aspetti questo è abbastanza comprensibile: la scrittura è attività solitaria, riflessiva, chi lavora con la penna difficilmente ama le luci della ribalta. Così raramente il pubblico può accedere ai meccanismi che portano alla stesura di un libro. Nel mio piccolo, non sono certo l’unico ma uno dei pochi, provo ad aprire le porte della “cucina”. Tento di mostrare perché scelgo un ingrediente invece di un altro. Sul finire del 2014 ho ripreso un mio racconto breve: l’errante cavaliere. L’intenzione era quella di offrirlo ai miei lettori più affezionati, che ne facevano richiesta, in segno di riconoscenza per il supporto ricevuto. Vuoi per affetto, vuoi per abbracciare una nuova sfida, mentre ero impegnato nella stesura di un nuovo romanzo, ho trovato lo stimolo per costruire un progetto attorno a quel racconto. Come accade spesso, le idee prendono direzioni inaspettate: il fantasy classico de l’errante cavaliere, omaggio ai miei amati Terry Brooks e Robert Ervin Howard, è diventato un racconto più vicino alle mie corde. Chi mi legge è consapevole della vena romantica e paranormal che avvolge i miei scritti. Non sarà quindi una sorpresa inaspettata la piega presa da questo lavoro. Si tratta comunque di una pubblicazione importante, perché esplora, probabilmente per la prima volta a fondo, un genere in bilico tra urban fantasy, sacralità e paranormal romance. Il racconto, ambientato in uno dei luoghi più suggestivi e affascinanti del mondo, uscirà in formato esclusivamente digitale, con un titolo e contenuti nuovi, rispetto all’originale. L’uscita è prossima ma non ancora fissata, al termine della fase di editing tuttora in corso. Spero che la sua lettura possa essere apprezzata quanto a me è piaciuto scriverlo.
😉

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Un sottile brusio

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Non rammento con precisione il giorno. Per certo, posso affermare che fosse una sera come le altre. Una di quelle, ultimamente piuttosto rare a causa degli impegni della vita, in cui ci si ritrova a chiacchierare, tra persone che si conoscono da anni e, con un po’ di fortuna, magari amici. Era un periodo caotico, dove tentavo di mettere ordine in mezzo a un paio di impegnativi progetti da trasportare su carta. Quella sera ne stavo proponendo uno dei già esistenti (Al & Bo – la costola di Adama), presso una libreria, dopo l’orario di chiusura: una sorta di prova generale per le presentazioni ufficiali successive. Avevo terminato di scrivere, nel tardo pomeriggio, lo schema per il nuovo capitolo del futuribile romanzo, utilizzando un metodo nuovo e piuttosto rigido che mi ero imposto per crearne l’ossatura di base. Tutto sommato, il lavoro mi stava soddisfacendo e iniziava a prendere una forma accettabile in grado di essere levigata. Potevo considerarmi fortunato: pur contando i numerosi intoppi che il quotidiano sempre ci regala, scalpello e martello procedevano efficaci sopra la nuda pietra, destinata ad assumere i connotati di un voluminoso tomo cartaceo. La pseudo presentazione proseguiva tra momenti di ilarità – data la natura del libro in questione – e riflessioni interessanti. Non prestavo attenzione al sottile brusio ospite nella mia testa dove, ogni tanto, si alzava nei brevi momenti di pausa. La sparuta compagnia offriva spunti interessanti: a dimostrazione del fatto che, quando il clima è tendenzialmente leggero, le domande escono con squisita complicità. Alcuni quesiti restano comunque di rito: “dove trovi l’ispirazione per le storie?”, “quali sono i tuoi autori preferiti?”, “quale libro porteresti con te sopra un’isola deserta?”. Fino alla fatidica, inevitabile: “di cosa parla il tuo prossimo libro?”. Una domanda logica, per chi la pone, ma spiazzante per chi se la sente fare. Dipende dal momento. L’autore si potrebbe trovare in una miriade di casi differenti: a libro concluso e nell’ardua ricerca di un contratto editoriale; con un nuovo contratto appena firmato che pone il veto su qualsiasi anticipazione; in un caos completo dovuto a un’abbondanza di idee o a una paurosa carenza delle stesse; con un sottile brusio capace di minare la maggior parte delle sue certezze. Nel mio caso, la condizione si avvicinava molto all’ultimo aspetto. E me ne resi conto proprio in quello specifico momento, di fronte alla scelta di allontanare, definitivamente o a tempo determinato, il brusio del progetto parallelo. Così risposi: “c’è un romanzo cui sto lavorando e sono anche a buon punto; la trama è sentita, l’esposizione valida, i protagonisti giostrano bene tra le pagine, l’inizio mi soddisfa e il finale prende conformazione. Poi c’è quest’altro progetto, in realtà delle idee abbozzate, con una sua protagonista e un titolo; inamovibili, una strada tutta in salita. Dovrò decidere quale terreno coltivare fino in fondo.” Dissi. Nell’istante stesso in cui concedevo al brusio la mia attenzione, sapevo che se la sarebbe presa. Chiedeva solo la giusta occasione, gli serviva un unico spiraglio. “Quindi hai scelto con quale dei due progetti scrivere il nuovo libro?” mi chiese la stessa persona, incontrandomi per caso, dopo qualche settimana. Sorrisi. E ricambiò. Aveva già capito tutto.

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Anteprima video #lsi

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Proseguono le tappe di avvicinamento all’uscita del mio nuovo romanzo. La versione digitale (eBook) potrebbe anticipare la versione in brossura. Quest’ultima forma richiede una lavorazione differente e dei tempi tecnici maggiori (stampa e diffusione). Grazie all’elettronica e agli eReader, in costante aumento tra gli appassionati di libri, mi sarà possibile raggiungere gli scaffali delle librerie on line già nel mese di maggio, con la brossura che dovrebbe seguire a ruota nello stesso periodo o arrivare a giugno. Come forse già sai, negli ultimi anni, un altro fenomeno legato alla narrativa sta prendendo piede: il BookTrailer. Ne ho scritto lo scorso anno, sopra le pagine del mio Sito-Blog ufficiale – trovi l’articolo in questione QUI. – È un videoclip che mostra, attraverso una serie di suoni e immagini, la sintesi del contenuto dell’opera tentando di ricrearne le atmosfere. In Italia, il fenomeno festeggia proprio nel 2014 il suo decimo anno: il primo BookTrailer prodotto nel nostro paese sembrerebbe risalire al 2004, per merito di Marsilio. Una storia quindi relativamente recente, che si è avvalsa dell’inarrestabile progresso tecnologico. Oggi, realizzare un videoclip atto a presentare i contenuti di un libro, è impresa accessibile ai più. Esistono software, alcuni anche gratuiti, capaci di confezionare dei dignitosi filmati della durata di qualche minuto. Sebbene, a meno che non si possa contare su costosi apparati professionali, è consigliabile limitarli tra i trenta e novanta secondi. Il mio caso specifico è ancora più particolare. Non propongo il BookTrailer ufficiale del libro – che affiancherà l’uscita del romanzo -, ma una sua versione differente. Con il titolo di #lsi anteprima, puoi visionare le prime immagini e un breve estratto di quanto troverai all’interno del volume, stampato e digitale. Ricorda di regolare l’audio del tuo computer, poichè nel video è presente anche una sua colonna sonora. Inoltre, una volta guardato, se il box qui sotto è troppo piccolo o se hai difficoltà di visione, hai la possibilità di rivederlo in versione HD andando a questo link: YouTube #lsi anteprima
Se lo guarderai su YouTube in HD, ti è sufficiente cliccare sulle icone della finestrella scura, in basso a destra, vicino al simbolo dell’orologio e dell’ingranaggio, sopra il rettangolino. Fatto ciò, la finestrella si ingrandirà e, cliccando sul lato opposto, sopra la freccia che gira in senso orario, potrai riavviare il video. Altrimenti clicca al centro del box qui sotto. Buona visione.
🙂


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Sta arrivando T.

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Chi mi segue anche sui social network, forse, avrà notato alcuni post molto particolari. Si tratta di piccoli segnali, lanciati in mezzo al mare della rete e tra gli stessi miei aggiornamenti. Sono legati a quel progetto che, da fine 2012, ho portato avanti dietro le quinte: il nuovo romanzo. Oggi siamo a buon punto. La stesura è conclusa da un po’, le rifiniture pure e, lavorando di pari passo con la mia editor, l’opera di editing anche. Tra poco, ritoccata la copertina, ogni cosa sarà nelle mani dell’editore. E da quel momento, pubblicazione e diffusione, dovrebbero richiedere qualche altra settimana di attesa. Ma perchè ho accennato agli aggiornamenti divulgati tramite i social network? La ragione è da ricercare nella natura della protagonista. Poichè di figura femminile – come noto, tra le poche cose che ho lasciato trapelare – si tratta. Per questo tipo molto particolare di presentazioni, mi sono servito di un hashtag – tipo di tag utilizzato in alcuni social network per creare delle etichette, parole o combinazioni di parole concatenate precedute dal simbolo # (cancelletto) – denominato #lsi. In queste tre sole lettere, si celano le parole che compongono il titolo del romanzo. Mi è sembrata una cosa carina riproporre qui uno dei testi. Non è l’anticipazione del romanzo, non è l’incipit e non è nessuna delle parti che compongono il libro. Si tratta di un dialogo, immaginario, tra la protagonista e un altro personaggio molto importante all’interno della vicenda. Ho sempre creduto che gli attori di un libro debbano uscire dalle righe, avere la capacità di muoversi oltre i confini della trama, senza nessun tipo di paletto – ecco perchè, tra le altre cose, amo spesso utilizzare dei finali aperti -. Pensa al giorno più bello della tua vita, ad esempio: una ricorrenza, il matrimonio, un successo lavorativo. La tua vita ha termine alla fine di quel giorno? No di certo, per fortuna. Ci sono state molte altre giornate, prima e dopo quella. Magari meno eclatanti, eppure ugualmente importanti. E tu le hai dentro di te. Sono piccoli pezzetti di vita.

Dialogo immaginario tra T. e B.


«Devi alzarti.»
«Mmm…»
«Forza. Sto uscendo.»
«Uffa. Ho voglia di dormire ancora un po’.»
«Uhm… qui sento odore di bisboccia.»
«Ero con gli amici. Non guardarmi così, B.»
«Ah. Sono diventato un B puntato, adesso?»
«È più simpatico.»
«Allora per me sarai T puntata.»
«Bello. E di là c’è M.»
«Mi piacerebbe ti alzassi, ora.»
«…»
«T. c’è un mondo intero che aspetta.»
«Non è vero. Ci sei solo tu.»
«Cosa ti blocca? A me puoi dirlo.»
«Tutto.»
«Non è una risposta. Temi il mondo?»
«Sì.»
«Andiamo. È una bugia.»
«È vero, invece. Il giorno è terribile. Meglio la notte.»
«Qualcosa di molto bello c’è anche di giorno.»
«Sul serio? E cosa sarebbe?»
«Sei tu. Ti basta aprire le ali.»

#lsi
…Sta arrivando T.

farfalla_catene
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Abito in una casa di collina e userò la macchina tre volte al mese…

spacey_agosto

E anche per quest’anno è arrivato il momento di staccare la cosiddetta spina. La conclusione della seconda stagione di Cora coincide con il periodo più “bollente” del 2013. Prima di lei, considerando il momento che va dall’estate scorsa a questa, hai potuto leggere l’esordio di Lakota – che ha caratterizzato l’autunno del 2012 -, quindi il ritorno di Al & Bo – di cui, ti ricordo, è sempre disponibile la versione inedita in brossura e in eBook e attende solo te -, la sesta stagione (una tra le più longeve del blog) de il Clown. Scrivo per molti motivi differenti, alcuni noti e alcuni no, tuttavia uno dei motivi più importanti è proprio di offrirti sempre nuovi racconti con personaggi che provengono da dentro di me. Conservano le mie paure, le mie speranze, i miei sogni. Sono però sentimenti ed esperienze comuni alle tue; quante volte hai provato delle forti sensazioni di immedesimazione con la storia mentre leggevi? quante volte hai rivisto situazioni che somigliano al tuo stesso quotidiano? magari avrai anche trattenuto una lacrima (a me capita, quando scrivo), oppure avrai lasciato andare una bella risata liberatoria (mi succede anche questo), oppure avrai considerato una certa situazione come il desiderio di riprovare quel sogno tenuto dentro il cassetto. Credo, se sei una persona sensibile come sono sicuro tu sia, leggendo avrai avvertito qualche emozione muoversi dentro di te. Magari solo per un attimo, magari un po’ più a lungo. Se invece l’indifferenza è stato il risultato della lettura, beh, suppongo tu non stia nemmeno leggendo queste righe. E avresti ragione. Però, se sei ancora qui, significa che almeno per un singolo minuscolo istante hai provato qualcosa. Non me ne accollo certo il merito io, ci mancherebbe. Il merito è tutto tuo. Tu che hai lasciato affluire le parole. Hai dato loro il tempo di farsi ascoltare per quei tre o quattro minuti che richiede la lettura di un singolo post. Digitavi sulla tastiera e dovevi fare in fretta; perchè qualcuno ti stava già chiamando, o perchè dovevi metterti a preparare la cena, o perchè la tua pausa stava per concludersi e dovevi muoverti a riprendere il lavoro in ufficio. Sia come sia, tanto sapevi di ritrovarle qui, le parole. Dopotutto erano soltanto una breve piccola parentesi nell’ordine caotico della tua giornata. Ore del giorno, talvolta persino della notte, già traboccanti di parole. Centinaia, migliaia, decine di migliaia da chi ti sta intorno, sul mezzo per tornare a casa, davanti al televisore acceso su un programma che non ti piace. Chi mai ha il bisogno di stare ad ascoltarne altre? Cosa potranno dire di nuovo, che già non hai sentito? meglio loggarsi dentro un social network; ce ne sono talmente tanti… e tutti ormai sono lì dentro, con un sacco di immagini divertenti, parecchi nuovi giochini da esplorare, link che rimandano a qualche sito con la barzelletta del giorno, o al nuovo scandalo tra i vip, o alla ennesima figuraccia di quel ridicolo politico. Hai soltanto l’imbarazzo della scelta. Nessuno mai potrà giudicare come intendi spendere il tuo tempo. In fondo ti è sufficiente cliccare un “mi piace” per toglierti l’onerosa incombenza di esprimere un pensiero. Senza dover tirar fuori altre, lente, seccanti, noiose parole. Beh, almeno qui per un po’ non ce ne saranno. Perlomeno non postate. Saranno tutte dietro. Non le potrai vedere e nemmeno ascoltare. Dal mio eremo in collina dove scenderò, in questo periodo, poche volte al mese. Ma ci saranno. Per questo spazio – se deciderò di farlo ripartire con l’arrivo dell’autunno e in quel caso troverai delle piccole significative novità -, per il nuovo romanzo che sto coccolando pagina dopo pagina e che dovrebbe vedere luce nel 2014 – con protagonista un personaggio femminile tra i più completi e affascinanti che abbia mai scritto -. Se pensi di non avere tempo per leggere un libro, mi spiace dirtelo, ma non sono d’accordo; il tempo è questione di organizzazione (anche per me) – sono sufficienti dieci minuti a inizio o fine giornata per leggere persino un capitolo intero e terminare un libro anche in meno di un mese. Ci riesce chiunque. Anzi, provaci se ancora non lo hai fatto; ti stupirai di come, centellinando, possa rimanere più a lungo scolpito nella memoria -. Poi, quando digiterai sulla tastiera passando da queste parti – e ti capiterà di rubare altri tre o quattro minuti al tuo tempo per rileggere una o due righe che ricordavi vagamente -, non avere paura; permetti al tuo cuore di avere quel breve sussulto di un attimo, permetti a quella piccola lacrima di scendere, permetti a quella risata di farsi sentire. Se hai letto uno o entrambi i miei libri; scrivimelo. Posso promuovere le scrittura solo attraverso le tue parole; lascia un commento nello store dove hai comprato e ricopiamelo anche qui. Io lo leggerò e risponderò. Perchè anche una singola parola merita di essere letta e risposta. Perchè anche una sola parola è un breve attimo di vita.

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Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Kevin Spacey” sconosciuto.

Vacanze e… ringraziamenti

Ormai in pieno agosto è giunto il momento, anche per me, di una pausa dal blog. In realtà si tratta di una pausa lavorativa (seppure a mezzo servizio), una attività dietro le quinte. Del sano relax quindi, ma anche del necessario lavoro. Mi dedicherò alla promozione, attraverso nuovi canali, dei miei libri. E scriverò. Sia per i post autunnali del blog (arriverà Lakota) e sia per altri progetti futuri. Rammenta che gli autori esordienti ed emergenti non hanno molte possibilità di far sentire la propria voce. Al di là della rete, ormai accessibile a chiunque, in genere sono completamente ignorati dai media come stampa, radio o televisione. Queste ultime, si sa, prediligono autori che abbiano già venduto migliaia di copie e, soprattutto, spinti da case editrici di un certo peso. La prima e insostituibile spinta per un autore esordiente ed emergente spetta a te. Se veramente lo apprezzi non esitare a scriverlo. Non dedicare il tuo spazio soltanto agli autori ed ai libri che hanno già una forza mediatica non indifferente dalla loro parte. Se vuoi dedicare un post a un libro, dedicalo al libro di un nuovo autore, di un autore che sta cercando di farsi conoscere o affermarsi. Ricorda; sei tu a fare le mode. Sei tu a promuovere i libri di vampiri o libri dal taglio erotico che vendono milioni di copie. Non limitarti a seguirle queste mode. Non limitarti a farti assorbire dai professionisti del marketing pagati per accallapiarti. Sii protagonista. Non è difficile. È qualcosa di cui puoi davvero disporre. È un potere genuino e a disposizione di tutti; il potere della parola. Ecco, sarebbe bello. Sarebbe bello se trovassi un tuo nuovo commento recensione per Al & Bo – la costola di Adama, ad esempio. Sarebbe bello se trovassi un tuo nuovo commento recensione per Fiori nella Neve (lo sapevi che è uscita una seconda edizione, dovuta a delle leggere modifiche interne ed esterne, proprio questo giugno 2012?). Ci sono dei casi editoriali (pochi, meno di quanti in realtà proclamino certi editori) in cui la differenza è stata fatta proprio dalla forza del passaparola. E se sei convinto dall’opinione di chi è lettore come te, da chi ha apprezzato una lettura e la sostiene sinceramente, acquista il libro.
Non annunciare un solenne “lo comprerò” senza poi fare seguire il pensiero da una azione.
Per il momento ringrazio te, che hai acquistato uno dei miei libri. Ti ringrazio doppiamente se li hai acquistati entrambi. Hai permesso al sogno di continuare ad esistere. Ed hai sognato insieme a me. Ti sei regalato qualcosa che, ne sono certo, ha saputo trasmetterti delle emozioni. Emozioni sincere. Non artefatte.
E spero di poter ringraziare anche te; che non hai ancora comprato un mio libro.
Quanti autori ti hanno ringraziato tra quelli che hai premiato con l’acquisto? non molti, immagino.
Me lo hai chiesto diverse volte, lo hai trovato anche nebuloso, beh, niente paura. Oltre ai vari link disseminati sul blog, ho pensato di fare qualcosa che ti facilitasse il più possibile; ho inserito la pagina: Dove acquistare.
Cliccandoci sopra troverai le modalità di acquisto per i miei libri, comprese altre recenti.
Visitala.
Ti toglierai ogni dubbio.
È tempo di fare le valigie. Sarò qui vicino, ma anche lontano.
Un sorriso speciale per te.
A presto.

Autore testi: Keypaxx © Copyright 2006-2012. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Kevin Spacey” sconosciuto.

Un dannato genio

Chi non ha mai visto una puntata del Dottor House? lo zoppo dottore specializzato in diagnosi e cure estreme, spesso in conflitto con tutto e con tutti probabilmente non sarà molto simpatico alla maggior parte di voi. Eppure, in personaggi sopra le righe, risiede spesso il seme della genialità. Prendiamo per esempio Marco (95ulisse come nickname), responsabile del servizio Splinder traslochi. Pensate sia un medico con un problema alla gamba? sbagliate; dottore non può esserlo data la giovane età. Pensate sia uno scorbutico petulante che non ha rispetto per nulla e nemmeno per se stesso se non per il suo obiettivo finale? sbagliate ancora; è puntuale, cordiale e preciso ed offre pienamente il servizio che promette atto a raggiungere si l’obiettivo finale, ma rispettando ogni singolo passaggio e in primis l’utente bisognoso di aiuto. Pensate passi il suo tempo libero a colpire una palla di gomma con il bastone da passeggio mentre attende l’ispirazione per risolvere totalmente il caso presentatogli sopra la tavolozza operatoria del suo sistema informatico? sbagliate anche in questo; non attende l’ispirazione prendendosela con una sfera di gomma, ma lavora con dedizione alla ricerca dell’origine del problema superando ogni inghippo burocratico e ostacolo a esso correlato (splinder).
Vi chiederete a questo punto cosa ha in comune con l’antipatico dottore protagonista di un fortunatissimo serial televisivo. Beh, mi pare evidente da quanto scritto in apertura; l’essere genio. La capacità di trovare una soluzione anche quando sembra non esisterne alcuna. Lo spunto necessario a mettere le mani dove la maggior parte degli altri combinerebbero solo disastri controproducenti, seppure un buona fede. Esagero? no, dovreste conoscermi; ho potuto appurare, passo dopo passo, la sua capacità di superare un problema informatico dopo l’altro sulla mia pelle. Se avete un blog da traslocare, o se avete traslocato in modo imperfetto, il suo Splinder traslochi saprà sbalordirvi e farlo per voi. Se poi saprà anche mantenere i piedi per terra, come già con modestia sa fare, di strada ne percorrerà parecchia. Garantito.

Autore testi: Keypaxx © Copyright 2006-2012. Tutti i diritti riservati.