Prologo a Zava

“La tenda della casa lasciata alle loro spalle si mosse permettendo a un paio di occhi verde marino di osservare la volante guadagnare strada e sparire dietro il tornante. Poi la luce della stanza si spense e tutto si mise a tacere.”
Con queste parole, qui sul blog, si concludeva la terza stagione di “Cammarata”. Mentre il commissario sta vivendo altre situazioni che, forse, un giorno saranno svelate, sono rimasti degli interrogativi intorno alla figura di Crodomira Zavaglia. La contessa ha rivelato il suo indiscutibile fascino. Ha utilizzato quel linguaggio, tipico delle femme fatale di un certo cinema noir, ambiguo. Dimostrando di avere si un certo feeling con il protagonista del racconto menzionato. Ma mantenendosi, al tempo stesso, a una impalpabile distanza; se da un lato non esitava a utilizzare le naturali armi di seduzione proprie, dall’altro non esitava a imporre barriere invisibili.
“Muggia stava per mettersi a dormire, al suo risveglio si sarebbe ritrovata con due abitanti in meno.”
Cita una delle parti conclusive dell’ultimo brano di “Cammarata”. Uno dei due abitanti è certamente il marito della contessa, destinato al carcere di Trieste. L’altro, come facile interpretare, è Crodomira Zavaglia stessa. Capita così, per la seconda volta sul mio blog, (la prima è quando Flash incontra il protagonista del mio “Fiori nella Neve”) che due personaggi intraprendano strade diverse. Quale è la destinazione della contessa? E, soprattutto, cosa veramente si nasconde dietro il suo charme? Questa è la storia di un monaco privo di scrupoli. La storia del ragazzo di ferro. La storia di un passato talmente lontano da aver persino dell’incredibile riuscire a concepirlo. È la storia di una indicibile sofferenza degli anni della giovinezza. Ma è anche la storia di un amore immortale e irriducibile. Un amore che dovrà riuscire ad attraversare le barriere del tempo. Prima di farsi anticipare da uno ieri oscuro e terribile, disposto a divorare gli anni pur di ottenere il suo scopo. Questa è la storia di Zava.

Autore testi: Keypaxx © Copyright 2006-2012. Tutti i diritti riservati.

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