Cora in chat

“Dai, mandami una tua fotografia. Voglio vederti ancora.”
Scrive timido95, figlio delle nuove tecnologie e degli smartphone. Stando alla sua descrizione, sarebbe un novello Superman. O forse Superboy, visti gli anni. Un autentico ragazzo d’acciaio, come nei telefilm.
“Te ne ho già mostrate una decina. Non ti bastano le misure e le mie preferenze sessuali, gattone?”
“Sei così bella… che cosa ci posso fare?”
“Ne scrivo una a caso: per esempio potresti incontrarmi.”
La velocità sulla tastiera di Superboy svanisce in un lampo. È come se calasse un silenzio improvviso tra due persone. Odio la modernità, la mancanza della mimica facciale, del linguaggio degli occhi e delle labbra che disegnano emozioni chiare sopra visi aperti. Quando riprende, timido95 prosegue con il freno tirato. Non vola. Precipita attaccato a un paracadute.
“Mi piacerebbe conoscerti meglio, prima. Sapere cosa fai quando non chatti… cosa ti piace mangiare… giusto per creare una sintonia.”
“Hai vinto le gare atletiche all’università, sei stato primo del tuo corso nelle immersioni, hai conquistato la medaglia nel canottaggio, sei entrato in finale nel pentathlon moderno nazionale, e ti occorre entrare in sintonia per uscire con me? Gattone dobbiamo fare sesso, mica fidanzarci. Ricordi?”
Altro silenzio. Altra riconferma del nick che si è scelto. Del desiderio di non farsi vedere in webcam.
Mi sono iscritta alla chat per ampliare il giro dei miei clienti, perché stando alle mie colleghe più emancipate tecnologicamente, oggi tutto passa per la rete. Anche la timidezza.
“Ok. Ma parliamo ancora un po’?”
Lo accontento. Resto con il mio Superboy dal mantello spiegazzato punta in un istinto materno che non dovrei avere. Il lavoro rischia però di diventare un servizio sociale gratuito per cuori infranti. Nutro ancora qualche speranza, lo accontento. Il ragazzo d’acciaio riprende velocità, pare rinvigorito dalle chiacchiere, da una nuova fotografia che acconsento di inviargli. Nell’immagine, ho una scollatura vertiginosa, lo sguardo languido, i capelli scarmigliati e un contorno occhi assassino. Se non gli accendo i sensi con questa, se non si decide a invitarmi fuori stavolta, sarebbe meglio cominciare a pensare di cambiare mestiere.
“Sei da sballo!”
Esclama, finalmente, il timidone. In mente, ho almeno tre ottimi ristoranti dove si mangia egregiamente. Li metto subito in ordine di preferenza, mentre lo stomaco brontola e si prepara ad accogliere della buona cucina.
“Adesso accendo la webcam: ti spogli?”
Cala un nuovo silenzio. Il mio. E casca anche tutto il resto.
Chiudo la chat, esco dalla stanza. Vado a farmi un piatto di spaghetti all’arrabbiata.

Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2017. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Jennifer Love Hewitt” archivio web
Nella ideale parte di Cora ho scelto dal 2011 Jennifer Love Hewitt.

22 risposte a “Cora in chat


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    —————————————- L’amore ferisce —————————————
    Perché Bianca ha lasciato Milano? Perché ha deciso di assumere l’identità di Cora?
    E, soprattutto, perché L’AMORE FERISCE?
    Ogni domanda avrà una sua risposta nel nuovo romanzo New Adult che svela il passato e il presente di Cora!
    Lo trovi QUI
    … e lascia il tuo commento su albertocamerra.com
    😉
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  2. ahahahah…ma mio caro KEyPAXX purtroppo noi sappiamo che la realtà è questa ormai.
    Abbiamo imparato dagli americani , sempre pronti a sposarsi per chat, non hanno tempo e poi intanto comandano le donne
    Più realismo del tuo post non esiste, non è una favola è veramente la cruda realtà.
    Oggi noi parliamo dì solito dietro ad uno schermo
    Applausi a scena aperta
    BACIO SOLARE

    • @nella crosiglia

      Certo. Ma come accade spesso e in molte altre cose, noi copiamo in ritardo e male, dall’America. Se per loro funziona, sposarsi in chat o fidanzarsi da noi è, almeno oggi, molto più difficile: non abbiamo il tempo nemmeno per questo. Va comunque precisato che, quando una donna si iscrive a una chat, riceve decine e decine di messaggi e/o proposte (più o meno educate) con il risultato di scoraggiarla. Al contrario, un uomo si trova in mezzo al deserto di donne che non hanno il tempo o la voglia di conoscerlo. È un serpente che si mangia la coda. E, come se non bastasse, hanno inventato anche lo smartphone per collocare una pietra tombale su ogni rapporto fuori dallo schermo lucido.
      Speriamo che si torni al contatto umano. Ne abbiamo tutti bisogno.
      Grazie per il tuo sempre gradito apprezzamento.
      🙂
      L’augurio per una solare giornata a te.
      ^_____^

  3. Bellissimo e reale post che fotografa una realtà che fa paura. Si è disinibiti dietro uno shermo, si mostra ciò che non si è e che si vorrebbe diventare, una maschera dell’anima per se stessi più che per gli altri.
    Si azzarda ma non si osa al dunque. Si il contatto umano fa sempre più paura, occhi negli occhi, pensieri, discorsi, sorrisi… Non si è abituati e così si diventa macchine che non siamo neanche in grado di guidare. Si perde il meglio, ci si aggrappa al nulla e ci si sente più sicuri. Terribile compagno di compleanno.

    • @Stefy71

      Lo schermo lucido ha sostituito le parole dette viso a viso. Le emoticon hanno sostituito parte delle emozioni. In linea di massima, come dice Mackay: la tecnologia dovrebbe migliorare la tua vita, non diventare la tua vita. Perché sono aumentate le crisi depressive? Perché nel mondo della comunicazione globale, dove tutti sono connessi, tutti sono infinitamente più soli: c’è il desiderio di parlare, ma non di ascoltare. E se dei due estremi ne manca uno, il filo precipita nel vuoto.
      L’augurio per una solare giornata a te, compagna di compleanno.
      ^____^

    • @sherazade

      Ci sono molti modi per liberarsi dallo stress e, credo, che Cora ne conosca parecchi. Stavolta però, la fame ci ha messo del suo.
      😛
      Felice giornata a te.
      ^____^

  4. Devo dire che ti boccio pure questa chat con l’imbecille di turno.. fenomeno di qua, campione di là.. tutti bravi ad esaltarsi dietro lo schermo.. e capisco che l’iperbole forzata nel racconto serve ad evidenziare proprio i controsensi di questa nuova era digitale.. ma Cora io la vedo troppo sveglia e intelligente solo per perderci anche un attimo con questi pupazzi virtuali.. diciamo che ti rimproverebbe pure lei.. prima il pattinatore scemo, poi il superomino virtuale.. me la stai sottovalutando.. neanche a dire che ci si diverta.. tutta gente eventualmente solo da compatire, queste controfigure di uomini… 😉 buon fine settimana Key..

    • @Franco Battaglia

      Cora è ed è sempre stata figlia della nostra realtà. Non ha doti particolari per evidenziarsi in onorabili settori di impiego. E, se anche le ha (e io so che le ha, perché le ho presentate nel romanzo che ne svela la nascita), il suo mestiere è un altro: proprio quello che tu aborri. Ovvero soddisfare uomini che, di maschile, hanno soltanto gli innumerevoli tic e difetti celati dietro la personalità del tuo vicino di casa, del tuo collega di ufficio, dell’autista che ti porta in giro per la città, del portinaio dell’edificio di qualche tuo parente e di tutta una varia (dis)umanità priva del coraggio necessario di costruire una vera relazione, sentimentale e sessuale, con le compagne che hanno scelto.
      In definitiva, non sono io a sottovalutare Cora. Semmai è una certa categoria di maschio a sottovalutare se stessa.
      Felice fine settimana anche a te.

  5. Alcune persone si preoccupano che l’intelligenza artificiale ci farà sentire inferiori, ma poi, qualunque persona sana di mente dovrebbe avere un complesso di inferiorità ogni volta che guarda un fiore.

    (Alan Kay C.)

  6. Sono d’accordo con la tua analisi Key.. ma resto convinto che Cora può strapazzare gente con le palle, fenomeni della vita apparente, mostri del bel vivere.. . il Barcellona non può giocare sempre con la Pro Vercelli.. deve spezzare le ossa pure al Bayern ogni tanto.. tutto qua.. buon fine settimana e buon ferragosto.. parto per la Sicilia.. un paio di settimane di barocco, storia, bottarghe e mare cristallino… 😉

    • @Franco Battaglia

      Un/una professionista non può scegliersi la clientela: deve ricevere gli appuntamenti di chi paga. E non mi pare proprio che Cora stia “giocando” sempre con la Pro Vercelli: se leggi indietro trovi anche il Barcellona (la star internazionale che ha cantato a San Siro, per esempio). Poi è chiaro che questo sia un serial volutamente leggero: per mia scelta tratto in questo modo l’argomento principe (ma non è del tutto vero neppure questo, basta leggere alcuni racconti delle precedenti stagioni e il romanzo). Se desideri costruire un’analisi, io credo, non puoi prendere solo una parte del tutto, per essere obiettivo: al di là del giudizio positivo o negativo che sia.
      Però, se torni dalla Sicilia senza avermi calorosamente salutato Sofia, non farti più vedere, eh!
      😛
      Buone ferie.

    • @audrey

      Giustissima, la tua osservazione. Infatti, come ho scritto in precedenza tra i commenti, questo serial vuole mettere a nudo i tic e le brutture della nostra attuale società, evidenziandoli, anche con uno spicchio di pungente ironia che possa alleggerire situazioni, altrimenti, di carattere più drammatico. Non è questa la prassi, comunque. In precedenza, e soprattutto nel romanzo, ho trattato la clientela di Cora, e lei stessa, da una prospettiva differente. Ci saranno uomini con stile, in futuro, nella vita professionale e non di Cora? Senza dubbio sì, nelle ragionevoli proporzioni della media maschile contemporanea.
      😉
      L’augurio per un solare ferragosto a te.
      ^_____^

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