L’amore ferisce, storta venere atipica

Se dovessimo ricapitolare le caratteristiche di tutti i personaggi che ho scritto per la narrativa, la normalità sarebbe un concetto piuttosto sfuggente. Ho qui iniziato con Steve Travel, un wrestler; continuato con Esdy, una giovane dalle forti facoltà psichiche; poi è arrivato Prot, un alieno proveniente da K-Pax; quindi dobbiamo ricordare il Clown, che di atipico ha davvero tutto. E l’elenco sarebbe ancora piuttosto lungo. Eppure ognuno di loro ha qualcosa in comune con gli altri, un fattore all’apparenza nascosto, una particolare polvere che giace sempre sotto al tappeto: questo pulviscolo si chiama umanità. Nessuno ne è esente. Traspira da ogni poro, portandosi dietro un forte carico di fragilità. Perché è quello che siamo: un delicato e complesso alambicco che il più abile alchimista non riuscirebbe mai a rimettere insieme.
In questa affascinante debolezza, nella spirale senza fine dei sentimenti, sta la vera forza dell’uomo. Una delle creature più fragili, se ci pensiamo bene, è proprio Bianca: la ragazza che, a un certo punto della sua vita, ha deciso di assumere l’identità fittizia di Cora. Il nuovo ruolo le ha permesso di maturare una personalità impermeabile, capace di resistere agli urti della vita – come canta Luca Carboni – senza possedere un fisico bestiale. Cora non ha muscoli maschili da sfoggiare e nemmeno una bellezza femminile da togliere il fiato: anzi, a un certo punto della sua crescita, si è persino vista brutta, quasi come una strana venere storta. Qual è perciò la vera forza di questa atipica ragazza? La sua autoironia, la sua abilità dialettica, la sua furbizia, la sua coraggiosa determinazione. In altre parole, niente di trascendentale, solo la capacità di usare al meglio il suo carico di umanità.
Ne L’amore ferisce Cora incespica alle prime armi, vive un profondo conflitto con l’identità di Bianca. Trova l’amore, lo perde, lo ritrova, lo perde ancora e così via: precipita in quel gorgo senza fondo che affrontiamo, tutti, ogni singolo giorno. A volte l’acqua è agitata e gelida, altre volte è calda e piacevole. Non ci sono garanzie, appena iniziato il viaggio, perché il tempo è capriccioso. C’è la promessa di un porto sicuro, in lontananza.
Ed è per quella promessa che vale la pena proseguire il viaggio.

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Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2017. Tutti i diritti riservati.
Immagini © Copyright aventi diritto: “Jennifer Love Hewitt aka Cora” elaborazione grafica

32 risposte a “L’amore ferisce, storta venere atipica


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    —————————————- L’amore ferisce —————————————
    Perché Bianca ha lasciato Milano? Perché ha deciso di assumere l’identità di Cora?
    E, soprattutto, perché L’AMORE FERISCE?
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  2. Questo piccolo pulviscolo di polveere chiamato fragilità è la caratteristica che oltre a differenziarci, ci sprona ad avere un certo tipo di carattere e quindi di comportamento rendendoci spesso vermanete noi stessi nel bianco e nel nero del Tao!
    Bacio con sorriso Keypazz

    • @nella

      E soprattutto nel grigio, dove ogni giorno ci barcameniamo con il bianco e il nero sui versanti opposti.
      🙂
      L’augurio per una lieta serata a te.
      ^____^

  3. Una fragilità che viene spesso distorta e per autodifesa diventa aggressiva e feroce. Cora vive salendo e scendendo le scale della vita proprio come ognuno di noi.
    Sheraconunabbraccio 🌷🌹🌷🌺🌻🍀

  4. La bellezza fisica convenzionale può colpire per un pochino, poi diventa inutile. Bisogna saper affascinare con la mente, con il linguaggio, i gesti e soprattutto la mente. Essere unici anche senza essere a prima vista rari. Per questo Cora non ha bisogno di essere bellissima fuori

    • @Paola S.

      No, bellissima non lo è di certo. Almeno non esteticamente, come ben preciso nella rappresentazione che compare sul libro, non abbastanza per essere una modella almeno. Tuttavia, trattandosi di una narrazione in prima persona, Cora tende, come una discreta parte femminile, a sminuirsi.
      Felice proseguimento di settimana a te.
      ^____^

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