Belladonna è sottile

Ho la borsa nella gerla che trabocca di aguglie, branzini e palombi, la gola secca e il bar di Filomeno, una piccola baracca quadrata pregna dell’odore di paste appena sfornate, sul lato opposto della strada. Amo il mio lavoro, ma la levata notturna per arrivare al mercato del pesce e rientrare in tempo per l’apertura del negozio è pura fatica. Comare Maria Lucetta e comare Onofria, come al solito, spettegolano sedute a uno dei tavolini lungo il marciapiede: da quando si sono entrambe incartapecorite – e io non ho memoria di averle mai viste con una pelle meno rugosa di questa – hanno adottato le malignità quale mestiere principale delle loro giornate, e la caffetteria il posto preferito per ingurgitare bottiglie di Erice, Alcamo e frutta martorana.
«Il solito per te, Sofia?» domanda Filomeno, ammiccando, scorgendomi arrivare sulla soglia del suo locale.
Troppo stanca, gli rispondo solo con un cenno del capo e mi lascio andare sopra una sedia vuota, a due passi dalle comari.
«Ah certo. Ai nostri tempi erano gli uomini che si prendevano cura del benessere famigliare. Le mogli stavano a casa per badare ai figli, al bucato, a rendere dignitoso e onesto il giaciglio» borbotta Onofria, gesticolando a mezz’aria come suo solito.
«Verissimo. La dignità della famiglia era ben salda nelle mani del marito, ma la moglie contribuiva con un comportamento morale fondamentale. Ecco perché i figli crescevano con un senso dell’onore che oggi nemmeno possono immaginare» le fa eco Maria Lucetta, agitando il capo in un’espressione amara e sconsolata. I discorsi delle due comari proseguono sugli stessi toni per un buon quarto d’ora, destinandomi occhiatacce allusive che non mi impediscono di gustare la dissetante granita e masticare i deliziosi piparelli di Filomeno.
«Una donna che esce prima del sorgere del sole, ai nostri tempi, non si era mai vista. Restavano in casa, a preparare la colazione dei loro figli e a stirare le camicie dei mariti» mormora Onofria, sporgendosi verso l’altra comare allibita.
«Assolutamente. E quando finivano le faccende domestiche, si dedicavano al pranzo della famiglia. In modo che i mariti non avessero mai da lamentarsi, neppure con le suocere» le risponde Maria Lucetta, con aria sempre più affranta.
Mi alzo, riprendo la gerla piena di pesce e passo tra le due comari, fermandomi giusto nel mezzo. Dedico uno sguardo compiaciuto a comare Onofria, e un secondo a comare Maria Lucetta, quindi punto il naso verso la fine del borgo, dove ci sono entrambe le loro case.
«Giusto. Una donna onesta non dovrebbe mai uscire prima dell’alba e rientrare a colazione, per occuparsi di portare il mangiare in tavola a suo figlio. Rischia di incrociare i mariti delle altre, quando entrano nelle case delle loro amanti, mentre le mogli comari se ne stanno al bar a sorseggiare vino, mangiare dolcetti e sfiorarsi ripetutamente i bozzi sulla fronte.»
Sento il bisogno di salutarle come si deve, giusto per evitar critiche anche sulla mia educazione.

Autore testi: Keypaxx © Copyright per questo testo dal 2017. Tutti i diritti riservati.
Immagini dal web © Copyright aventi diritto: “Christina Ricci” dalla rete.
Nella ideale parte di Belladonna ho scelto dal 2017 Christina Ricci.

44 risposte a “Belladonna è sottile


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    ——————————— Una bestia chiamata critica —————————-
    Hai mai ricevuto delle critiche?
    Sai cosa significa riceverne di costruttive e di distruttive?
    Di questo e altro, ne scrivo QUI
    … e lascia il tuo commento su albertocamerra.com
    😉
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    • @nella crosiglia

      È un quadro corale, quello di Spannaci. Tutti i personaggi sono figure tipiche della terra in cui si muovono, anche se più di qualcuno apparirà sopra le righe, in particolar modo la nostra Sofia.
      🙂
      Ti ringrazio per i tuoi generosi complimenti.
      Felice proseguimento di settimana a te.
      ^_____^

  2. ahahah, acidella Sofia, ma con ragione!
    Ce n’è voluta di strada per smontare la concezione della brava mogliettina dedita solo alla casa,marito e figli, in Sicilia e altrove. E non è ancora finita…

    Sempre piacevole leggerti (anche se a volte in ritardo).
    Marirò

    • @ili6

      Non le manda di certo a dire, Sofia Belladonna…
      😀
      È uno stereotipo, quello della moglie-casa-e-chiesa, sicuramente duro a morire e che nascondeva personalità molto ambigue, ma che rimane figlio di un’epoca ormai passata sui libri di storia: almeno – per fortuna – per la nostra cultura occidentale.
      Spero che le frasi in dialetto siano corrette…
      😛
      Felice proseguimento di settimana a te.
      ^______^

    • @Stefy71

      Ti faccio una confidenza, compagna di compleanno, ma che resti tra noi: Sofia Belladonna piace molto anche a me.
      😛
      L’augurio per una solare serata a te.
      ^______^

  3. ecco vedi, ritornando al tuo intervento sul mio blog, lo scambio delle nostre passioni ci arricchisce dentro con gli scritti di ognuno. Tra l’altro ti avevo promesso di scrivere qualcosa sui tuoi libri: pazienta ancora un poco, perché devo finire tutta una serie di progetti, poi potrò finalmente dedicarmi completamente agli amici…
    Intanto non fermarti perché è sempre bello leggerti !!! 🙂
    …e Belladonna incuriosisce non poco 🙂 🙂 🙂

    • @il barman del club

      Ci provo, a non fermarmi, prometto. Ogni tanto faccio i salti mortali anche io, per seguire il blog, tra le altre cose; ma almeno anche per quest’anno non ho in programma di fermarmi. Poi vedremo.
      Belladonna ha ormai superato la boa della sua prima stagione, ma ci sono ancora tre tosti appuntamenti, con lei. Tuttavia, salvo imprevisti, dovrei riuscire a programmare una futuribile seconda stagione.
      😉
      Resto in attesa della tua graditissima attenzione sui miei libri.
      ^____^

  4. Bellissimo!! Sofia ci sa veramente fare, brava! Hai scritto un quadro meraviglioso dei costumi tipici di quella terra che ha il sapore degli anni passati…. ma neanche tanto, perchè è così anche oggi e in tante zone del nostro paese. Attualissimo!!
    Un abbraccio.

    • @Carla

      Sicuramente la Sicilia riflette certe tendenze, ma credo siano oggi molto più blande e, soprattutto, per la maggior parte – salvo le solite eccezioni – relegate alle generazioni più anziane. Poi, naturalmente, ci sono i fatti di cronaca che ci smentiscono quotidianamente e le cose non dette, come quelle sussurrate dalle nostre due comari.
      L’augurio per una serena giornata a te.
      ^____^

  5. Il pensiero che mi viene è una riflessione di carattere sociale e cioè che dopo un primo momento di emancipazione si ricomincia di nuovo a pensare che le donne siano il sacro fuoco del focolare e che la loro moralità non debba essere inquinata da un lavoro che le renda autonome. Ma la nostra 💙Belladonna💜 di nome e di fatto ci ricorda che la dignità e il lavoro quale che esso sia non toglie onorabilità.
    E poi un pensiero e il sapore meraviglioso e la frutta martorana che mi si scioglie in bocca…

    Sheraconunabbraccio

    • @sherazade

      La regressione sociale della donna e la cancellazione dei diritti acquisiti è solo frutto di alcune menti maschili e, soprattutto, della nostra società in grande crisi: del resto, si sa, quando le cose vanno male i primi a rimetterci sono i più deboli e, dal punto di vista della brutalità fisica, donne e bambini appartengono alla categoria meno forte. Poi ci sono anche le questioni estremiste religiose, da mettere in conto, e l’ampiamento delle stesse in chiave futura. Il discorso che hai aperto è lungo e complesso, sarà argomento dei prossimi decenni, purtroppo. Per fortuna esistono anche le Sofia Belladonna, che non temono confronti con il potere perverso della moralità, sia essa maschile e femminile.
      Buona la martorana, eh?
      😛
      L’augurio per una serena giornata a te.
      ^____^

    • Caro key
      Ho appena finito la mia colazione con marmellata casalinga di kiwi e mele dunque sono forte anzi rafforzata dalla tua graditissima maratona che mi accompagnerà e mi darà ulteriori spunti di riflessione che del resto condivido in pieno con te.
      Sheravantitutta

    • @audrey

      In effetti è qualcosa che ho maturato nel tempo, con impegno e attenzione: un tratto stilistico su cui lavoro continuamente, cercando di limarlo al meglio delle mie possibilità. Alcune volte, suppongo, possa riuscire discretamente, rispetto ad altre: ma la tua testimonianza mi è molto preziosa, proprio perché guarda nella direzione dell’impegno da me intrapreso.
      🙂
      L’augurio per una lieta serata a te.
      ^____^

  6. Ed il bello è che ci sono ancora tantissime persone che pensano queste cose delle donne!
    Comunque i tuoi racconti si leggono con leggerezza e tutti d’un fiato. E’ sempre un piacere 🙂
    Ti auguro un buon fine settimana 🙂

    • @Paola S.

      Lo stereotipo è parte delle nostre vite e ci accompagnerà, ahinoi, per sempre. Possiamo comunque sforzarci di migliorare le cose.
      Ti ringrazio per l’apprezzamento al racconto di Belladonna.
      🙂
      Felice fine settimana a te.
      ^___^

  7. Il tuo blog l’ho scoperto casualmente, mi sono soffermato sul racconto e l’ho trovato interessante e ricco di immagini, di profumi e spunti di vita paesana. Interessante la protagonista. Leggerò senz’altro anche gli altri racconti che hai pubblicato. Complimenti.

    • @Massimo Orsi

      Grazie per i tuoi graditi complimenti e benvenuto tra le pagine del mio blog, Massimo.
      🙂
      Hai iniziato la lettura con la mia creatura più recente, una Sofia Belladonna a cui tengo molto per vari motivi. Spero tu possa recuperare presto anche i precedenti racconti di questa serie, che trovi di seguito. Gli altri sono comunque tutti presenti nel resto delle pagine.
      Qui trovi anche il mio sito-blog ufficiale, con tutta la mia produzione editoriale: albertocamerra.com
      Per qualsiasi cosa, chiedi pure.
      L’augurio per una lieta giornata a te e a presto.
      ^____^

    • Reduce da una convivenza in Sicilia, finita tanti anni addietro, mi sono sentita catapultata in un mare di ricordi e di emozioni.Ho avuto modo di osservare i nuovi costumi e la mia impressione è che i ruoli sono invertiti, per certi versi ^__^ Nei paesini sperduti resiste ancora l’ipocrita mentalità della famiglia dove la donna dipende, quindi tace e fa finta di non vedere.
      Sottile questa belladonna. E molto garbata, direi….

    • @Gabrielle “Soledoro” G.

      Ne sono convinto, circa la tua impressione. Infatti, se scorri nei racconti precedenti e, soprattutto, nell’articolo di presentazione alla serie, preciso che Spannaci – luogo fittizio in cui è ambientato Belladonna, ma ispirato ai paesini tipici montani – è un paese molto particolare, rimasto fermo in un’epoca ormai superata, tuttavia ancora riscontrabile in piccole realtà. Come giustamente osservi anche tu.
      Ho cercato di costruire un personaggio, appunto sottile, per dimostrare come le armi migliori di una donna non siano soltanto l’aspetto fisico – comunque basilare, volenti o dolenti, nella nostra società – ma anche e soprattutto un intelletto acuto e reattivo.
      🙂
      Un caloroso benvenuta a te tra le pagine del mio blog.
      ^_____^

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